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Firenze, imprenditore offre lavoro ad un ladro

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E’ notte, poco prima dell’alba. Un ladro entra furtivamente in un cantiere, e in uno degli appartamenti vuoti e messi in vendita trova l’imprenditore veneziano Paolo Pedrotti, di sessantadue anni, che lo blocca e lo ferisce leggermente al torace durante la colluttazione. Il ladro è un dis...

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E’ notte, poco prima dell’alba. Un ladro entra furtivamente in un cantiere, e in uno degli appartamenti vuoti e messi in vendita trova l’imprenditore veneziano Paolo Pedrotti, di sessantadue anni, che lo blocca e lo ferisce leggermente al torace durante la colluttazione. Il ladro è un disoccupato che vive con 250 euro al mese, che mette a rischio la sua incolumità per rubare filo di rame da rivendere a poco più di 60 euro. Pedrotti ha subito pensato di essere di fronte ad un’altra storia di crisi e disperazione, come quella tragica dei due coniugi di Civitanova Marche.

Così, dopo aver fatto arrestare l’uomo, gli ha scritto una lettera nella quale gli fa una proposta di lavoro. “Ho avuto paura che si suicidasse” ha dichiarato Pedrotti. E poi aggiunge: “Non sono un benefattore, piuttosto credo in quel che diceva Confucio: non dare un pesce ad un uomo, ma insegnagli a pescare”. Il ladro di rame, incredulo, fa sapere che accetta molto volentieri l’offerta di lavoro.