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Francesco Gabbani, la scimmia ed il post-Sanremo

Francesco Gabbani

Il Festival di Sanremo, o meglio il televoto, ha decretato il suo vincitore, Francesco Gabbani, noto più che altro in Toscana, ma già fra i Big per aver vinto con la sua "Amen" e la sua frizzantezza, tra le nuove proposte lo scorso anno. Il Festival delle polemiche. Quello della scissione tra "mu...

Il Festival di Sanremo, o meglio il televoto, ha decretato il suo vincitore, Francesco Gabbani, noto più che altro in Toscana, ma già fra i Big per aver vinto con la sua “Amen” e la sua frizzantezza, tra le nuove proposte lo scorso anno.

Il Festival delle polemiche. Quello della scissione tra “musica d’autore” e “musica moderna”, tra “tradizione” ed era del televoto. Innegabile che ci sia sempre da discutere dopo lo svelamento del vincitore del Festival di Sanremo, un evento che fa parlare a prescindere dalle competenze, un evento popolare.

Nonostante molti avessero minacciato di spegnere le tv, il Festival ha avuto un seguito sbalorditivo ed, infatti, i commenti a caldo sul vincitore non si sono fatti attendere.

Prima della vittoria acclarata di Francesco Gabbani, con “Occidentali’s Karma”, la maggior parte degli italiani si chiedeva chi fosse il cantante tra i Big. A seguito della sua vittoria, l’italiano ha scoperto un nuovo settore, l’antropologia ed ha capito citazioni profondissime disseminate nel testo. Se Gabbani sia servito per svecchiare la cultura media, non lo so; certo adesso tutti conoscono la teoria della “scimmia nuda”. Dubito che ciò fosse largamente condiviso prima della vittoria dello stesso.

Fiorella Mannoia, con un pezzo autoriale e profondo sul senso della vita non ha avuto forza contro il televoto sfrenato dell’ultim’ora che ha regalato la vittoria a quella che l’italiano medio, al momento, considera la modernità. Ma esiste davvero la modernità nella musica? In un paese conosciuto per il bel canto, le belle melodie ed i sentimentalismi può davvero trionfare un pezzo senza sentimento?

Per molti “Occidentali’s Karma” sarà il tormentone della prossima estate, ma non la canzone più bella di Sanremo 2017. Per altri, invece, c’era bisogno di sorridere e Gabbani l’ha fatto, con un’abile intervento di marketing atto ad irretire i meno colti, accecandoli con colori e distraendoli con balli, mentre, sul podio si parlava del coraggio di rialzarsi dopo un momento difficile o della violenza familiare.

Festival delle polemiche anche per l’esclusione dei grandi Big della musica italiana dalla finalissima. Gigi D’Alessio, sacrificato dai soliti pregiudizi, dalle ipocrisie e dalle antipatie nonostante una canzone in gara capace di arrivare a chi ci ha lasciati ed Albano, preso in giro per le sue melodie “antiquate”. Paola Turci, con un brano di rivalsa e la voglia di mostrarsi ancora “bella” ha fatto il viaggio di ritorno senza neanche un premio in tasca ed allo stesso modo Fabrizio Moro, con un testo profondo e poetico.

La musica italiana sta davvero cambiando? Oppure l’italiano medio ha perso il coraggio e la voglia di confrontarsi con la profondità?

Beh, nel caso di Francesco Gabbani si ha avuto persino la voglia di compiere un’analisi del testo a posteriori. Voglia di seguire le mode, curiosità o cos’altro? La grande musica italiana ha fatto il suo tempo oppure Sanremo dovrà mutar nome e diventare uno dei tanti talent volti a sfornare tormentoni? Davvero questo brano sarà ricordato tra le grandi e belle canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana?

Le polemiche hanno investito anche la giuria di qualità. Per molti, la presenza di una Youtuber poco competente in materia ha segnato un punto di non ritorno. Sanremo, tutto da rifare?