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Gelato sospeso: pagare un gelato per i bambini in difficoltà

gelato

L'iniziativa "Gelato 3.0" promossa da Salvamamme prevede che si possa lasciare un gelato pagato, che verrà consumato da un bambino indigente.

Dal caffè al gelato

La tradizione napoletana del caffè sospeso si può dire che ormai sia diventata secolare. Quando si va al bar si paga il proprio caffè e si lasciano i soldi necessari a un altro caffè, quello “sospeso”. La prima persona che entrerà nel bar e vorrà un caffè, ma non avrà i soldi per pagarlo, si prenderà il caffè che è già stato pagato. Un gesto estremamente umano, una beneficenza talmente leggera e spontanea che si trasforma in un semplice gesto d’amore verso tutti. Questa antica tradizione è stata già ripresa in molti altri modi: esistono ora libri sospesi, pane sospeso, pizza sospesa e anche giocattoli sospesi – come quelli che si possono lasciare all’uscita dell’Ikea in una teca trasparente. Ora a Roma sta avendo molto successo il gelato sospeso, per tutti i bambini che non hanno la possibilità di comprarlo.

Gelato 3.0

Da tre anni questa iniziativa fa in modo che anche i bambini delle famiglie meno abbienti possano avere un gelato in estate. Sembrerà una cifra irrisoria per la maggior parte delle persone, ma molte famiglie non possono affrontare nemmeno il costo di un piccolo cono gelato. Più che la delusione del bambino, che si vedrebbe negato un innocente desiderio, c’è anche la necessità di mangiare un alimento fresco. L’iniziativa “Gelato 3.0” ha già donato 20 mila gelati solo questa estate. Come per il caffè pagato, nelle gelaterie che aderiscono all’iniziativa, basta pagare oltre il proprio gelato il costo di un altro gelato. Il gestore del bar ne farà uno scontrino che verrà messo in un barattolo trasparente messo sul bancone. Quando un piccolo cliente verrà ma non avrà i soldi per il gelato verrà accontentato subito col gelato sospeso. A Roma 300 gelaterie hanno aderito al progetto, ma ce ne sono altre in tutta Italia.

Aderire all’iniziativa

A Roma l’iniziativa “Gelato 3.0” ha il patrocinio anche della Regione Lazio e durerà fino al 31 ottobre. Le gelaterie che, a Roma come fuori dalla capitale, intendono partecipare all’iniziativa posso farlo gratuitamente. Basterà visitare la pagina Facebook “Gelato sospeso 3.0” e seguire le istruzioni. E’ un progetto promosso da Salvamamme, che già in passato si è occupato di altri progetti umanitari in favore dei bambini. Cosa costa a noi pagare un gelato in più? Minimo sforzo e dispendio di soldi; qualcosa che non peserà sul bilancio familiare. Ma per molti bambini questi piccoli gesti che sono stati fatti hanno significato una gioia che è durata più di un momento. Si fanno tante cose per sé stessi, ma le opere umanitarie sono quelle che fanno più bene al cuore e che, in realtà, possono davvero rimetterci in contatto con la nostra interiorità. E poi se da secoli a Napoli – che come città problematica non scherza – la tradizione del caffè sospeso è sopravvissuta e ha garantito buonumore a molte persone, perché non provare a fare qualcosa di simile con il gelato?

(Ci sono anche bambini che rischiano la vita sin da subito. Vedi “Salvata per miracolo una neonata gettata nella spazzatura: le formiche la stavano mangiando“)