> > Genoa Napoli 2-4, l'editoriale

Genoa Napoli 2-4, l'editoriale

default featured image 3 1200x900

Quella che si conclude oggi, è stata una settimana incredibile. Dopo il clamoroso pareggio subito dal Napoli contro il Torino, che sembrava essere una partita segnata se non fosse stato per l'erroraccio di Aronica, c'è stata la vittoria in rimonta con il Dnipro. Un copione che si è ripetuto quest...

20121111 sdfsdfQuella che si conclude oggi, è stata una settimana incredibile. Dopo il clamoroso pareggio subito dal Napoli contro il Torino, che sembrava essere una partita segnata se non fosse stato per l’erroraccio di Aronica, c’è stata la vittoria in rimonta con il Dnipro. Un copione che si è ripetuto questo pomeriggio, non solo per il risultato. Il Napoli è partito bene a Genova, proprio com’era accaduto giovedì in coppa. Una buona partenza cui ha fatto seguito un blackout generale. Dopo il gol di Immobile, gli Azzurri sono andati in confusione. La squadra è sembrata spaesata, priva d’idee. Da Milano arrivavano pessime notizie, con la Fiorentina in vantaggio che scavalcava in classifica i Partenopei. Mazzarri, sorpresa, gioca la carta Mesto. Esce Campagnaro, Maggio si abbassa, difesa a 4 con l’ex genoano che gioca come ala. Mesto sarà decisivo segnando il gol del momentaneo pareggio e facendo il cross per il gol del vantaggio di Hamsik. Per il resto, il solito Cavani a tutto campo. Hamsik viene fuori nella ripresa e con lui cresce tutta la squadra. Naturalmente le note negative ci sono. Pandev, uscito prima della conclusione del primo tempo per infortunio, da qualche partita a questa parte sembra essere l’ombra di se stesso. Il macedone è fuori forma e il suo infortunio non ha fatto altro che anticipare una sostituzione che Mazzarri stava già preparando. Da qualche minuto si scaldava Insigne. A proposito del giovane attaccante, le doti ci sono ma la maturità manca. È vero oggi ha fatto gol ma ancora non è quel calciatore capace d’incidere in maniera significativa sulla partita. Insigne sembra conoscere solo due movimenti: dribbling sul fondo per mettere la palla al centro oppure, scelta da lui prediletta, dribbling a uscire per tentare il tiro a giro sul palo più lontano, il tutto tenendo sempre la testa bassa. Non a casa è stato più volte oggetto del richiamo dei compagni in area. Non mi riferisco in particolare alla partita di oggi. Il discorso vale in generale. Parole, le mie, su Insigne che faranno storcere il naso a più di qualche tifoso, ne sono consapevole, soprattutto oggi che il giovane di Fratta Maggiore ha segnato. Godiamoci la vittoria ma non dimentichiamo che i problemi restano.
Vincenzo Borriello