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Genova e Libera: uno, qualcuno, anzi centomila

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Foto: Lorenza Cattadori Centomila persone, e essere tra quelle. L’associazione Libera, insieme al suo fondatore Don Luigi Ciotti, ha scelto Genova per l’organizzazione della diciassettesima ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime di mafia’. ‘La porta d’Europa...

Foto: Lorenza Cattadori

FUJI 122 300x225Centomila persone, e essere tra quelle. L’associazione Libera, insieme al suo fondatore Don Luigi Ciotti, ha scelto Genova per l’organizzazione della diciassettesima ‘Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime di mafia’. ‘La porta d’Europa’, l’ha più volte definita ieri Don Ciotti – sul palco allestito al Porto Antico – nel suo discorso bellissimo e duro, e alle sue spalle tutti i parenti di questi ‘eroi moderni’ che già venerdì 16 si erano radunati in un incontro a porte chiuse presso il Teatro Carlo Felice.

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Il senso di questa giornata sta proprio qui: essere presenti e voler testimoniare un cambiamento delle coscienze, della percezione rispetto alla mafia; chi arrivava dalla Liguria inoltre, dopo la recente scoperta in alcuni dei suoi Comuni di collusione tra amministrazione pubblica e criminalità organizzata, desiderava comunicare un profondo sconcerto e ribadire pubblicamente il proprio dissenso perché non cali l’attenzione su episodi di questo tipo.FUJI 106 185x115

Ma questa voglia fortissima e civile di manifestare tutti insieme, con canti e danze e qualche omaggio scandito ( “…Le vostre idee non moriranno mai!”), per quanto intensa e imprescindibile non riusciva a raggiungere quella di chi ha davvero provato personalmente l’orrore di perdere un proprio caro a causa di una strategia mafiosa. Mentre sul palco qualcuna tra queste persone si alternava nella lettura di circa 900 nomi appartenenti a tutte le vittime di mafia – molto lentamente, in modo teatrale, accentuandone la drammaticità – talvolta si potevano incontrare tra la folla gli occhi chiusi di qualcuno, i pugni serrati, una foto stampata sulla t-shirt: l’allegria di essere lì insieme, ricondotta in un soffio alla realtà e all’intimo perché di quella giornata.

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Più delle parole possono le immagini. Bandiere di ogni genere, anche di NoTav FUJI 217 185x115e del comitato ‘Liberate Rossella’. Un candidato sindaco del Pdl, Enrico Musso, Musso 185x115 che gira tra i ragazzi dispensando gentilezza e buon umore e sull’altro versante un cordiale e concentrato Maurizio Landini Landini 185x115 che testimonia della Fiom l’impegno sempre presente per la legalità. Ma non era giorno per propagande ed esibizioni: ieri gli scout camminavano vicini ai giovani dell’Arci e anziani signori prendevano per mano i ragazzi delle scuole, attivissimi all’interno del corteo. Alcuni fra loro portavano al collo le immagini delle persone uccise e in questo senso va sottolineata una fortissima sollecitazione dei ragazzi da parte degli insegnanti : ne sono esempi brillanti l’Istituto Comprensivo di Diano Marina, il Liceo Vieusseux d’Imperia ma anche alcune scuole di Genova, Padova, Crema, Milano e Torino, oltre naturalmente a una nutrita partecipazione di studenti provenienti da Campania, Calabria e Sicilia.

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La mafia si nasconde tra noi, sostiene Don Ciotti, in una zona grigia, tra ‘i visi d’angelo’ di chi detiene il potere e vuole la nostra fiducia, in mezzo a tutta l’ipocrisia che caratterizza il nostro tempo. A tutto questo dobbiamo dire un deciso no. Soglia aperta a cultura e diritti, ma uscio in faccia alla corruzione, che poi è solo uno dei modi di pronunciare la parola mafia.

Lorenza Cattadori