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Genova Nervi: per 5 euro “graffiate” non fai la spesa alla Ekom

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Una signora si reca all'Ekom di Genova Nervi per fare la spesa per la sera di domenica. La commessa e la responsabile tentano di non farle comprare gli alimenti

Domenica sera scorsa alle 20, una cliente della Ekom di via Oberdan a Genova Nervi, che da questo momento chiameremo Irene – il nome lo vuole tenere in anonimato per giusta privacy -, ha lottato duramente per ottenere la sua spesa che ammontava a 3 euro e 90. Ella ha tentato di pagare con una banconota di 5 euro, ma senza avere ascolto da parte della commessa di turno e della responsabile. Il direttore quel giorno risultava essere assente.

La spesa, la dinamica

Irene domenica sera si reca alla Ekom per fare la spesa, ossia per comperare due beni alimentari primari necessari alla sua cena. Ebbene, non si aspetta di essere maltrattata da una realtà quale la Ekom che, per nomea e per lunga esperienza nel commercio all’ingrosso, risulta essere presente.

Presente almeno fino a quando Irene non si è accorta che la sua banconota da 5 euro non veniva accettata solo perché risultava esserci un taglietto sopra. Cinque euro tagliate dalla parte giusta. Giusta, per accettare una banconota (i numeri in essa erano leggibili).

In quel momento la signora Irene ha cercato, con la massima educazione, di dire alla commessa che la banconota poteva essere presa dalla macchina di lettura-banconote ma la commessa, senza almeno tentare inizialmente di far prendere i cinque euro dal sistema, si è rivolta alla responsabile la quale ha detto: “No, quella non va!”, facendo anche un cenno del capo di diniego, forse un po’ fuori luogo per un responsabile della Ekom.

Comunque sia, Irene non poteva comprare il suo pasto della sera. Inoltre, nel mentre si è sentita dire a più riprese sempre dalla commessa, che doveva andare in banca per prelevare. La domanda viene per logica: la domenica sera le banche sono aperte?.

Irene si è sentita bistrattata dall’unica cosa che pensava normale o almeno nella norma. Ovvero, fare la spesa. Irene era serena prima di andare nel luogo suddetto; aveva trascorso il pomeriggio nell’orto dei suoi familiari per coltivare la terra. La terra che dà sempre buoni frutti, nonostante non sia questo il migliore periodo di raccolta. Però, Irene e la sua famiglia amano stare insieme e parlare di natura, animali e sole. Domenica il sole risplendeva alto e forte.

La signora, dunque, ha cercato in tutti i modi di farsi dare la sua spesa. Difatti ha anche chiesto dello scotch per metterla sulla banconota. In tutta risposta la responsabile commerciale dell’Ekom ha risposto: “No, noi non l’abbiamo”.

E, di nuovo, a Irene pareva davvero strano che in tutto il centro commerciale non vi fosse dello scotch. Intanto la commessa ad alta voce, con tanta gente allibita che tentava di fare la spesa, si rivolgeva ad Irene con fare ironico: “Perché non va a comprare lo scotch, vediamo se con quei 5 euro glielo daranno mai?!”.

Il gelo negli occhi di Irene. Un trattamento che non ci si aspetta da una attività aperta al grande pubblico.

Meno male che a Irene è venuto in mente di chiedere dello scotch al bar che hanno introdotto da poco all’interno del centro commerciale. Il ragazzo addetto al bar, che chiameremo Nicola sempre per giusta privacy, non ha battuto ciglio dando alla giovane signora determinata lo scotch per “guarire” la banconota dalla ferita.

Irene ha iniziato così a mettere lo scotch sui 5 euro. Si è diretta dalla commessa stizzita. E ha dato la banconota senza dire nulla. La commessa ha introdotto la banconota da cinque euro nella macchina di lettura. E, come per magia, i soldi sono stati presi.

Irene è uscita dall’Ekom e ha detto a una persona vicina: “Dai, non importa, la prossima volta vado alla Carrefour”.