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Genova: rilasciavano certificati per le navi irregolari, due arresti

Genova: rilasciavano certificati per le navi irregolari, due arresti

Finiti agli arresti domiciliari due ingegneri per falso in atto pubblico. Interdetti anche due ufficiali della Capitaneria di Porto

Dopo quattro anni dall’incidente che portò all’abbattimento della Torre Piloti di Genova, scattano le manette per due ingegneri del Registro Navale Italiano e l’interdizione dal lavoro per due ufficiali della Capitaneria di Porto.

Nell’ambito dell’inchiesta sulle irregolarità dei certificati per navi e traghetti da parte del R.i.n.a, sono venute alla luce delle azioni illecite compiute per coprire delle anomalie riscontrate sulle navi della compagnia Messina.

È il 7 maggio 2013 quando la nave Jolly Nero della compagnia Messina si abbatte contro la Torre Piloti di Genova, facendola crollare. Nello schianto muoiono 9 persone.

Oggi, a distanza di quattro anni dall’incidente, due ingegneri del Rina sono finiti agli arresti domiciliari e due ufficiali della Capitaneria di Porto sono stati interdetti dal servizio. Per tutti l’accusa di falso in atto pubblico. M.B. e G.C. avrebbero infatti evitato di certificare delle anomalie riscontrate sulla Jolly Nero e rilasciato false certificazioni per altre navi della compagnia Messina. Mentre il capitano di fregata M.N e il capitano di vascello A.S. – anch’essi ritenuti consapevoli degli illeciti – sono stati interdetti dai pubblici uffici.

Jolly nero: l’inchiesta chiarisce illeciti

L’inchiesta – che è stata condotta dal pm Walter Cotugno e dalla Guardia di Finanza – è una costola di quella sul crollo della Torre Piloti di Genova (7 maggio 2013, 9 morti) abbattuta dal cargo Jolly Nero della compagnia Messina. In tutti gli iscritti nel registro degli indagati sono 35.

Il Rina comunica in una nota la sua piena fiducia nel lavoro della Magistratura. «Con riferimento all’indagine in corso il Rina ritiene del tutto legittimo che la Magistratura attui un’azione di verifica su un’attività rilevante come quella che svolge e, come sempre in questi casi, l’azienda sta collaborando per rendere disponibili all’Autorità Giudiziaria tutte le informazioni che possano essere utili. Il Rina intende ribadire che applica nella propria attività tutta la normativa nazionale ed internazionale vigente ed è dotata dei modelli operativi previsti dal D. Lgs. 231/01. L’attività svolta dal Rina è fortemente regolamentata tanto che ogni anno l’azienda è sottoposta a più di 200 audit/controlli da parte di soggetti di verifica esterni, comprese le Amministrazioni di bandiera, la Commissione Europea e gli Organismi di Accreditamento, questo a garanzia del suo buon operato».