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Germania, avviato il processo a Marcel Hesse: aveva massacrato un bambino di 9 anni

Massacro

Germania, iniziato il processo contro Marcel Hesse, il 19enne che aveva massacrato con 40 coltellate il figlio di 9 anni dei vicini

Germania, sta per avviarsi il processo verso Marcel Hesse, il 19enne che massacrò il figlio dei vicini. Il giovane avrebbe accoltellato il piccolo in 40 punti diversi, pubblicando la foto del piccolo corpo martoriato e un video confessione su Facebook.

” Ho ammazzato il figlio dei miei vicini”

Marcel Hesse, 19 anni omicida. Nient’altro nella sua carta d’identità se non i segni di una psicopatia evidente. Il 19enne aveva ucciso il piccolo di 9 anni con quaranta coltellate martoriando il piccolo corpicino. L’azione dell’omicida era una manifestazione di aggressività repressa, ma non solo. Mercel dopo aver compiuto l’omicidio non ha nascosto il cadevere e non è fuggito via, tutt’altro. Hesse hascattato delle foto al corpicino martoriato e le ha successivamente pubblicate sul suo profilo facebook, allegando anche un video in cui dichiarava di aver compiuto l’omicidio e di non esserne affatto pentito.

Le foto e il filmato di Hesse sono finiti anche nel Darkweb, una piattaforma virtuale utilizzata sopratutto da criminali per i loro illeciti traffci. Su questa piattaforma, Marcel condivide il suo ignobile atto dichiarando di non essere affatto scosso dall’accaduto, ma di essere piuttosto infastidito dal sangue che aveva sulle mani.

“Sono io il ricercato. Chiami la Polizia”

Marcel Hesse non ha provato a nascondersi, e le condivisioni social ne sono la dimostrazione, ma ha addirittura lasciato più di mille indizi per farsi ritrovare dalla polizia e farsi arrestare. Il 19enne dopo l’omicidio avrebbe chiamato le forze dell’ordine per denunciare un incendio in un palazzo vicino la sua abitazione. Nei resti dell’incendio gli inquirenti hanno trovato altri due cadaveri, che si pensa possano essere iconducibili alla follia di Hesse. Gli indizi però non sono serviti a molto e le sue azioni hanno avuto il solo risultato di creare il panico nella piccola cittadina tedesca e di aumentare confusione e allarmismo nella polizia stessa.

In un momento in cui la cittadinanza era terrorizzata da possibili nuovi attacchi, ecco che Marcel Hesse confessa l’omicidio e si consegna alla polizia. La confessione, però, è avvenuta in circostanze particolari e grottesche, difatti il 19enne ha dichiarato al proprietario di un fastfood di essere l’omicida ricercato dalla polizia e di volersi consegnare alle forze dell’ordine, costringendo l’imprenditore a chiamare la polizia per procedere all’arresto.

L’azione di autodenuncia potrebbe lasciar intuire uno spiraglio di pentimento, ma così non è in realtà. La sorella del killer ha più volte visitato il fratello dietro le sbarre, ma non aveva mai toccato l’argomento, se non una sola volta. Alla domanda della sorella che gli chiedeva se si fosse pentito o meno dell’omicidio, Marcel Hesse ha dichiarato di non essersi assolutamente pentito di aver martoriato il piccolo di 9 anni. Si tratta della fine di un periodo del terrore che ha visto immobilizzata parte della Germania, una Germania che dopo l’arresto del giovane omicida Marce Hesse, è scesa in piazza per manifestare la contentezza della propria liberazione. Non rimane che attendere la condanna da parte del giudice.