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Giallo di Foggia: ritrovato cadavere di donna carbonizzato

Giallo di Foggia: ritrovato cadavere di donna carbonizzato

Un vero orrore quello di Borgo Mezzanone, pochi chilometri da Foggia. E' stato ritrovato  il cadavere di una donna, quasi del tutto  carbonizzato.   La scoperta è di questa mattina intorno alle 7,30. Un ospite del Centro accoglienza si è accorto del cadavere che stava sotto ad un vignet...

Un vero orrore quello di Borgo Mezzanone, pochi chilometri da Foggia. E’ stato ritrovato il cadavere di una donna, quasi del tutto carbonizzato.

La scoperta è di questa mattina intorno alle 7,30. Un ospite del Centro accoglienza si è accorto del cadavere che stava sotto ad un vigneto. L’uomo stava andando a piedi a lavoro come bracciante agricolo, ed ha subito avvisato i carabienieri.
I carabinieri sul posto ha scoperto il cadavere, cadavere di una donna disteso per terra nel cuore della campagna, a più o meno 300 metri dall’uscita del Cara. La donna era seminuda e pare che sia una donna di mezza età. Ancora sono conosciute le sue generalità, si azzarda l’ipotesi che fosse una immigrata che abitava nel ghetto che si trova a ridosso del Cara e che potesse aver fatto li la prostituta.

Il cadavere ritrovato era quasi tutto carbonizzato. Gli inquirenti stanno cercando di indagare e seguono per il momento l’ipotesi e l’ipotesi che sia stata prima uccisa e poi arsa viva, arsa viva per poter cancellare le tracce e risalire al colpevole.

I militari però non stanno lasciando niente al caso e escludono nemmeno che la donna possa essere invece una di quelle donne che fanno richiesta di asilo e che sono ospiti del centro di Borgo Mezzanone.

Le prime analisi e valutazioni del medico legale opterebbero per una violenza, infatti ve ne sono tracce, segni di violetta sul corpo ritrovato indicano quale sia stata la possibile causa della morte. I carabinieri stanno interrogando gli ospiti del centro che hanno richiesto asilo.

Il Cara di Borgo Mezzanone è il famoso centro che si torva nell’occhio del ciclone per l’inchiesta di Fabrizio Gatti ‘Sette giorni all’Inferno’, inchiesta che era stata pubblicata dall’Espresso e che per cui Eugenio Scalfari aveva fatto un appello per intervenire e porre fine alla vergogna del centro per i migranti.