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Giargiana, zaurdo, zarro, tamarro, burino: peculiarità e differenze

Giargiana, zaurdo, zarro, tamarro, burino: peculiarità e differenze

Alcune volte ci sentiamo dire "Sei una giargiana, un tamarro, burino" ed altro ancora, ma quali sono le differenze tra di loro? Il termine Giargiana, è tipicamente milanese anche se nasce nel XIX secolo a Napoli. Viene usato normalmente per indicare persone che provengono dalla periferia di Milano...

Alcune volte ci sentiamo dire “Sei una giargiana, un tamarro, burino” ed altro ancora, ma quali sono le differenze tra di loro?

Il termine Giargiana, è tipicamente milanese anche se nasce nel XIX secolo a Napoli. Viene usato normalmente per indicare persone che provengono dalla periferia di Milano o altre regioni d’Italia.

Viene indicato anche per persone che non sanno vestirsi alla moda o si vestono con dei accessori particolari che li contraddistinguono.

E’ affiancato anche alle parole tamarro e zarro, termini usati quando si è in amicizia o con una certa affinità.

La parola Tamarro proviene dal dialetto meridionale, di origine araba che indicava i venditori di datteri. Nel linguaggio moderno, indica il modello del veicolo guidato, l’abbigliamento di una persona e il luogo/ceto di appartenenza e anche la parola zarro indica l’abbigliamento particolare dai colori spenti con jeans e felpa con il cappuccio.

La parola Burino invece è un termine che proviene dal dialetto romano. Indica per l’appunto una persona rozza, volgare, campagnolo e contadino. Solitamente si riferisce erroneamente per i pastori che vendono il burro che provengono da fuori città.

Zaurdo invece è un termine che si usa molto in Sicilia, soprattutto a Catania ed ha lo stesso significato di budino, ovvero una persona poco fine, maleducata e volgare.