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Giovane ucciso a botte in Spagna, il padre: "Sono bestie"

Spagna

Il padre di Niccolò Ciatti, il giovane italiano ammazzato di botte in una discoteca in Spagna da tre ceceni, ha parlato del dolore e della rabbia per la perdita del figlio.

Il padre di Niccolò Ciatti, il giovane italiano ammazzato di botte in una discoteca in Spagna da tre ceceni, ha parlato del dolore e della rabbia per la perdita del figlio.

Le parole piene di dolore e rabbia del padre di Niccolò Ciatti

Sono parole piene di rabbia, di dolore e di sofferenza quelle pronunciate dal padre di Niccolò Ciatti, il giovane italiano ucciso di botte in una discoteca spagnola da tre ceceni. “Non sono esseri umani ma bestie, ha esordito il papà del giovane.

Che poi ha aggiunto: “La cosa triste è che tutti, tutti sono stati a guardare impotenti”. Ha anche ammesso di aver visto solo metà del video terribile ripreso dalle telecamere del locale, “perché come padre non ci sono riuscito. E’ la dimostrazione delle bestie che abbiamo di fronte”.

Non riesce ancora a capacitarsi di quello che è successo: “Non sono essere umani ma bestie che hanno ammazzato mio figlio come un sacco di patate, non posso dire neanche come un cane perché neanche un cane si merita una fine così. Sarebbe bastato che qualcuno intervenisse per risparmiargli forse quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l’hanno ammazzato”.

Il padre di Niccolò: “Mi ero promesso di non fare vedere il video a mia moglie, ma lo ha già fatto”

Il papà di Niccolò non voleva far vedere alla moglie il video dell’aggressione ne confronti del figlio: “Mi ero ripromesso di non far vedere il video a mia moglie ma lei lo ha già visto. Niccolò ha trovato queste tre persone che lo hanno spinto, perché queste sono persone che cercavano soltanto le botte, paramilitari non lo so che cosa sono e poi me lo hanno massacrato”.

Poi si è lasciato andare ad un ricordo del figlio: “Era alto più di un metro e novanta, 80 chili, un fisico, era bellissimo, lo hanno distrutto solo perché ha ricevuto una spinta e lui ha reagito e questo non ha aspettato altro che massacrarlo, perché questo era il suo lavoro, lo voleva massacrare e me lo ha ammazzato”.

Chiusa la discoteca dove è avvenuto il pestaggio in Spagna

Nel frattempo, il comune della località di Lloret de Mar ha deciso di chiudere la discoteca dove è avvenuta l’aggressione al povero Niccolò. Ma non è finita qui. Il Comune, infatti, si costituirà come parte civile nel processo contro i tre ragazzi ceceni che hanno ucciso il giovane 22enne.

I tre responsabili, di origine cecena e che hanno un’età compresa tra i 20 e i 26 anni, sono stati subito arrestati poco dopo aver tentato di fuggire dal locale.