> > Giro del Belgio, moto sul gruppo, undici feriti

Giro del Belgio, moto sul gruppo, undici feriti

tourbelgio

Mentre Nibali sfrecciava sulle strade italiane andandosi a conquistare la maglia rosa, al Giro del Belgio si consumava un episodio molto grave, con la caduta di diciannove corridori causata, a quanto pare, da una moto. Nemmeno in un momento come questo, in cui il popolo dei tifosi sembra avere rit...

Mentre Nibali sfrecciava sulle strade italiane andandosi a conquistare la maglia rosa, al Giro del Belgio si consumava un episodio molto grave, con la caduta di diciannove corridori causata, a quanto pare, da una moto. Nemmeno in un momento come questo, in cui il popolo dei tifosi sembra avere ritrovato un campione di quelli che sa far sognare, pare esserci pace per il ciclismo.

Giro del Belgio, una moto sul gruppo

In Belgio si stava disputando la terza tappa del giro nazionale quando, a una sessantina di chilometri dalla partenza da Verviers, lungo una discesa, una moto si è scontrata con un’altra e, perso il controllo, è finita dritta sul gruppo dei corridori, buttandone a terra diciannove. Di questi, undici sono stati trasportati subito in ospedale per contusioni gravi o addirittura fratture. Uno, il belga Stig Broecks della Lotto Soudal, avrebbe riportato una frattura al cranio e si troverebbe ricoverato ad Aquisgrana.

Altri episodi, da Sagan alla morte di Demoitié

Ciò che è avvenuto in Belgio è grave, e lo è a maggior ragione se si pensa che non si tratta di un episodio isolato. Proprio Broecks, colmo della sfortuna, era già stato coinvolto a febbraio in un incidente causato da una moto nel corso della Kuurne Bruxelles Kuurne, riportando la frattura di una clavicola. Alla Gand Wevelgem di quest’anno, un episodio simile ha causato la morte di Antoine Demoitié, mentre alla Vuelta 2015 una moto aveva urtato l’attuale campione del mondo Peter Sagan, costringendolo al ritiro. Meglio se l’è cavata Van Avermaet all’ultima Clasica di San Sebastian, riuscendo a evitare lo scontro con una moto, ma giocandosi con ciò la vittoria finale.

Fra episodi più o meno gravi e alcuni gravissimi, l’appello alla sicurezza lanciato dal mondo del ciclismo è quello del tedesco Tony Martin, secondo il quale “serve una tavola rotonda con Uci, organizzatori e ciclisti” per stabilire nuovi “standard di sicurezza per tutte le gare”. Vedremo se arriveranno decisioni o proposte già nei prossimi giorni, tenendo presente che il Tour de France inizierà il prossimo 2 luglio.