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Gita (robot valigia): cose da sapere

Gita (robot valigia): come funziona

Di Gita, il robot valigia che potrebbe rivoluzionare i nostri spostamenti brevi, abbiamo già parlato. Oggi però andiamo a conoscerlo un po' di più Una delle cose più fastidiose durante i nostri viaggi brevi è dover portare la valigia, appena prima o appena dopo la fine di un viaggio. Gita si p...

Di Gita, il robot valigia che potrebbe rivoluzionare i nostri spostamenti brevi, abbiamo già parlato. Oggi però andiamo a conoscerlo un po’ di più

Una delle cose più fastidiose durante i nostri viaggi brevi è dover portare la valigia, appena prima o appena dopo la fine di un viaggio. Gita si propone di essere la soluzione: ecco tutte le cose da sapere su questo piccolo robottino che promette di rivoluzionare i nostri spostamenti.

  1. È un progetto italiano. Gita, infatti, è firmato Piaggio, o, per essere precisi, Piaggio Fast Forward, ovvero la divisione Piaggio legata al futuro e all’innovazione degli spostamenti. Il prototipo è stato presentato negli Stati Uniti ma sarà presto pronto a invadere il mercato europeo
  2. In quale segmento si va a posizionare questo piccolo robot? Benchè sia pensato per provare a sostituire una classica valigia da viaggio, in realtà, stando a tutte le indiscrezioni, Gita (che, ricordiamo, è il fratellino più piccolo di un altro prototipo Piaggio chiamato Kilo, assai più capiente) sembra adatta di più a sostituire la 24 ore di un professionista, lo zaino di uno studente o soprattutto la sporta della spesa da mercato
  3. Chi si avvantaggerà di più dalle funzioni di questo robottino? Soprattutto le persona a mobilità limitata, che potranno essere così libere da pesi grandi e piccoli che possono costituire un fastidio per il loro cammino?
  4. E se mi rubassero Gita? Beh, i ladri difficilmente riuscirebbero ad aprire il robot, che, infatti, è dotato di un sistema di riconoscimento con l’impronta del dito. Senza impronta, non si apre, e non è certo facile da forzare

  5. Movimento e riconoscimento: qui veniamo alla parte più interessante, e a una delle domande più legittime dell’utenza finale. Come fa Gita a capire che deve seguire me, e non un’altra persona? E come fa a muoversi sui marciapiedi senza trovare ostacoli? A entrambe le domande, la risposta pare una sola: il robot si collega allo smartphone del proprietario, da cui riconosce l’identità dell’utente e la mappa della strada attraverso google maps