Quante volte, al mare, da piccoli, in qualche attimo di tregua da spietati attacchi ai castelli di sabbia di vostra sorella o fratello, vi siete sorpresi ad aspettare la comparsa di qualcuno dei leggendari “Puffi di mare“? Probabilmente tante, ma solo se siete nati tra la fine degli anni Settanta e i primissimi anni Ottanta.
Nati come fumetto nel 1982 in Belgio, dalla matita di Freddy Monnickendam, gli Snorky vennero in seguito adattati come cartone animato dalla Hanna-Barbera Productions e trasmessi negli USA il sabato mattina dal 1984 al 1988 dalla rete NBC. In Italia la serie ha conosciuto un breve momento di gloria tra il 1985 e il 1986, anno in cui fu mandata in onda dal canale Italia 1, che compresse le originarie quattro stagioni in due soltanto e affidò l’interpretazione delle sigle a Cristina d’Avena.
Le creature immaginarie in questione sono esserini colorati che vivono a Snorkylandia, nelle profondità del mare che non mancano di riservare loro qualche pericolo sempre in agguato. L’espediente per la scelta del nome è un caratteristico buco che questi personaggi hanno sulla testa e che ha la funzione di consentire loro di emettere un suono caratteristico e di respirare sott’acqua: lo snorkel, appunto.
Il successo degli Snorky fu stroncato proprio dall’avvento dei Puffi che, sebbene più celebri e amati, sono arrivati dopo, conquistando rapidamente una fama di respiro mondiale.
Federica Vacca