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Gomorra: la storia vera e i personaggi reali

serie Gomorra

La serie tv Gomorra, trasmessa dalle reti Sky, ha avuto moltissimo successo anche grazie al realismo che la contraddistingue. Dalla sua, infatti, scene e personaggi ispirati a fatti reali.

Gomorra è una famosissima serie televisiva italiana che ha riscosso molto successo negli ultimi anni. La vicenda è tratta dall’omonimo libro di Roberto Saviano, e racconta le vicissitudini di alcuni esponenti di spicco della camorra napoletana. Alcuni episodi della serie Gomorra – così come alcuni dei personaggi – prendono ispirazione dalla realtà. Vediamo quali sono.

I personaggi della serie Gomorra

La serie Gomorra racconta le vicende camorristiche della famiglia Savastano e di chi ci collabora. Dopo una prima stagione con numeri da record e una seconda altrettanto riuscita, la terza stagione promette di portare avanti i filoni narrativi già avviati. Nella seconda stagione, avevamo lasciato, in particolari, questi personaggi:

  • Ciro Di Marzio, detto l’Immortale, per la capacità di superare indenne le situazioni più critiche e pericolose. È il giovane emergente della cosca e pupillo del boss Pietro Savastano. È inizialmente il migliore amico di Genny il figlio del capo. Quando, però, si vedrà relegato a un ruolo secondario all’interno del clan, deciderà di tradirlo.
  • Genny Savastano, è il figlio del boss Pietro Savastano, inizialmente manovrato da Ciro. Vuole seguire le orme del padre, ma, inizialmente, sembrerà inadeguato al ruolo.
  • Don Salvatore Conte è il capo del clan rivale dei Savastano.
  • Annalisa Magliocca detta Scianel. Diventa la reggente dell’importante piazza di spaccio del fratello Zecchinetta, ucciso dagli scagnozzi di Genny nella prima stagione.
  • Patrizia Santoro è la capo commessa nel negozio di moda dove si servono tutte le donne più in vista del paese di Secondigliano e dunque un “orecchio” che si rivelerà utilissimo per suo zio.

Il rapporto con la realtà

Gli episodi della serie Gomorra sono ambientati in una situazione che prende ispirazione da quella reale. I personaggi stessi rispecchiano una gerarchia mafiosa realistica, con ruoli e giochi di potere che non si discostano poi molto da quelli quotidiani. Quello che si vede in Gomorra non è emulazione o esaltazione del “Sistema mafioso”. Ne è, piuttosto, il disvelamento. Il riconoscimento di un sistema fatto di cosche e di famiglie che la serie analizza per cercare di capirne i meccanismi. Gomorra mostra il confronto generazionale in un’Italia che cambia, dove i ruoli si invertono e tendono a scomparire. I vecchi camorristi – in questo caso Pietro Savastano – un tempo roccia sulla quale si fondava l’impero camorrista, vengono ora detronizzati. A volte, quello che si vede in Gomorra sembra talmente assurdo che si fatica a credere possa succedere davvero. In realtà, ogni mossa è studiata per essere il più verosimile possibile.

I fatti presi dalla realtà

Nei primi dieci minuti della prima puntata della seconda serie, muoiono tre persone innocenti. Gente che svolgeva normalmente il proprio lavoro e che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. In alcune periferie, capita. In situazioni che respirano mafia, capita. Alcuni episodi, in particolare, si rifanno esplicitamente a fatti reali. Tra questi, la “questione dei diamanti”. I clan di Secondigliano, negli ultimi decenni, avendo capito che case, automobili e conti bancari potevano essere sequestrati, hanno attuato l’unica alternativa possibile per procurarsi denaro in contanti, velocemente. Sono entrati nel sempreverde mercato delle pietre preziose. Un altro esempio di legame con la realtà è la strage in Germania mostrata nella serie. La vicenda ricorda da vicino la strage di Duisburg, nella quale cinque persone vennero uccise perché implicate in un giro di traffico di armi con le ‘ndrine calabresi e la mafia jugoslava. Allo stesso modo, la lotta tra i clan e il gruppo giovane degli scissionisti, ripercorre fatti di cronaca balzati all’attenzione nazionale non molti anni fa.