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Grillo conquista Roma

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      ROMA -  In piazza San Giovanni, all’ultimo appuntamento dello Tsunami Tour , Grillo commosso, dal palco ha annunciato che nella piazza erano presenti 800 mila le persone , e 150 mila online in collegamento  con 120 piazze italiane. Interviene Casaleggio che ha d...

 

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ROMA – In piazza San Giovanni, all’ultimo appuntamento dello Tsunami Tour , Grillo commosso, dal palco ha annunciato che nella piazza erano presenti 800 mila le persone , e 150 mila online in collegamento con 120 piazze italiane. Interviene Casaleggio che ha dichiarato: “Io e Beppe alternativamente abbiamo deciso di gettare la spugna. Ma quando volevo farlo io, non voleva Beppe. Quando lo voleva lui, non volevo io. Siamo arrivati fino a qui.”

Grande polemica per I giornalisti italiani , che non hanno avuto modo di accedere al backstage del palco di Grillo a Roma: “Il palco è off-limits per la stampa italiana, alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale del M5S in piazza S.Giovanni, l’ingresso è consentito esclusivamente ai media stranieri e a Sky Tg24”.

Una sintesi del comizio di Beppe Grillo a Roma:

Beppe Grillo e la Pensione: “In pensione a 60 anni. I soldi ci sono. 100 mila persone, in Italia, hanno pensioni da 10mila a 100mila euro al mese. Costano miliardi. Con questi soldi alziamo le pensioni delle persone normali e andiamo in pensione a 60 anni. I nostri candidati sono persone normali, incensurati e la maggior parte sono donne. Non me l’aspettavo. Sono donne che lavorano, non hanno le labbra di polistirolo e il culo di gomma. Se mettiamo dentro 100 parlamentari apriamo il Parlamento come una scatola di tonno. Accenderemo un riflettore su chi ruba e il ladro, sotto il riflettore, non ruberà più. Faremo qualcosa di diverso. Vedremo cosa succede il 27. Inizia qualcosa che non c’è mai stato in questo Paese”. Poi arriva Pizzarotti, sindaco di Parma.

Beppe Grillo, l’Europa e Berlusconi:” Non ho mai detto che voglio uscire dall’Europa o abbandonare l’euro. Voglio un piano B. Voglio un referendum e che sia il popolo a scegliere. Questa è la democrazia. Berlusconi, altro che congiuntivite, ci ha visto bene che nella piazza a Napoli per il suo ultimo incontro non c’era nessumo.”

Beppe Grillo e la crisi : “C’è una nuova Italia che ci aspetta e sarà bellissimo farne parte. 1000 aziende chiudono ogni giorno. Vengono da noi i commercialisti, i notai, gli industriali. Ci chiamano e ci chiedono cosa faremo per loro. E io li mando a fare in culo. Se vuoi fare qualcosa per te vieni dentro al movimento. Siamo passati dalla disperazione alla paura. Paura per la cassetta delle lettere. Questa giustizia protegge chi ha i soldi, e se non ce li hai sei fuori. Un terzo di tutti gli avvocati d’Europa sono in Italia. Non siamo più un Paese normale. Io ho paura di vivere in questo Stato. Voglio uno Stato che mi protegga, che si riprenda la Scuola pubblica, la salute pubblica, l’acqua pubblica”.

Beppe Grillo, le banche e il reddito di cittadinanza: “Nazionalizziamo Monte dei Paschi di Siena, ma a due condizioni. Una commissione d’inchiesta su tutti i vertici del Pd dal ’95 a oggi. Altro che il figlio di meccanico. E una commissione d’inchiesta sulla Banca d’Italia. 1) reddito di cittadinanza come tutti i paesi civili per chi non ha più reddito e lavoro. Tutti mi chiedono “Grillo, il lavoro”. In Germania parlano di arrivare a 30 ore settimanali. Ma cos’è il lavoro? O un ragazzo o va all’estero o se vuole star qui deve lavorare a 500 euro al mese in un call center. Ci vadano i figli della Fornero! Dobbiamo ragionare su cosa produrre e come. Come riparare le cose. La politica deve essere una visione a due generazioni, non a due legislature. Il lavoro non può essere tutta la vita. Deve essere solo una parte della vita. Perdi il lavoro? Ti dò un piccolo reddito e così vivi”.

Beppe Grillo e la mafia: “Senza il voto di scambio siamo diventati il primo partito in Sicilia. Ma la Mafia va dove ci sono i soldi. Ora investe nel gioco d’azzardo, nei farmaci contraffatti. State attenti al cialis e al viagra contraffatto. Nel ’95 andavo fuori dalla Fiat con una macchina che andava con 1,5 litri di benzina. Lo dicevo 20 anni fa, o producete questa o siete finiti. Ma lì c’erano i grandi sindacati, che sono responsabili come i partiti”. Lo dicevo qual’era la situazione della Parmalat, lo dicevo perché nessuno mi aveva dato niente. Ho fatto lo stesso con Telecom e ora Monte dei Paschi di Siena. Hanno venduto tutto, beni che non erano loro”.

Beppe Grillo e l’altruismo: “Cambieremo il paese dedicando un po’ del nostro tempo agli altri. E’ questo il messaggio di questo movimento. Sono dei falliti, non ne hanno azzeccata una. Io non ce la faccio a vedere gente che perde il lavoro e loro lì in televisione a parlarci di come risolvere i problemi che hanno creato loro. Devono andare a casa, prima però dobbiamo toglierci qualche piccola soddisfazione: un piccolo controllo fiscale, come fanno a noi. Confrontiamo i loro patrimoni quando sono entrati in politica ed ora. Se il dato non è congruo dovranno ridare in dietro i soldi. Faremo come a Parma. Dove non si aspettavano. Non vogliamo voti a delega. Potevo fare il miliardario. Io non sono un parassita come Bersani. Io sono ricco perché ho lavorato”.

Beppe Grillo e Napolitano dalla Merkel: “Son andati via tutti, Napolitano è andato 4 giorni dalla Merke, anche il Papa ha capito che la rete sta cambiando tutto. E’ finita per questa gente”. Arrivo da Ivrea. C’era l’Olivetti che dava lezioni agli americani. E’ bastato un solo imprenditore, De Benedetti, tessera numero 1 del Pd, ed è finito tutto. E’ arrivata da me anche una famiglia di cinesi. Mi hanno detto che non ce la facevano più neanche loro. Siamo qui a Roma, dove loro girano nelle loro auto blindate. Non sono a contatto con il mondo reale. Non hanno capito cosa gli sta arrivando addosso. Arrendetevi, siete circondati!”

Beppe Grillo e i tagli alla casta: “Non si possono spendere 80 milioni di euro per la ricerca e più di un miliardo di euro per 60 mila auto blu. Ne teniamo una sola, per il nuovo presidente della Repubblica, se ha qualche impegno istituzionale, e tutti gli altri in bicicletta”. Beppe Grillo sale sul palco. “Sei il nostro ministro ai sogni”.

Prende parola Davide Barillari, il candidato alla Regione Lazio: “Noi siamo pronti a governare. Abbiamo un piano d’emergenza perché in Lazio abbiamo 22,8 miliardi di debito. Sceglieremo subito gli assessori. Ci sono già 350 persone che hanno dimostrato il loro interesse per fare gli assessori. Non li sceglieremo perché sono amici di questo o quello. Attueremo un taglio netto al costo della politica, sarà la prima cosa che faremo. In Lazio abbiamo 102 milioni di euro di spese. Vitalizi, rimborsi ai consiglieri. 30 auto blu. Nessuno le ha tagliate, noi le venderemo tutte e li faremo andare in bici. Zingaretti e Storace li manderemo in bici. Ci taglieremo lo stipendio. E’ impossibile che i consiglieri regionali prendano più di 10mila euro. Il nostro stipendio sarà di 2500 euro al mese, abbiamo già firmato l’impegno. I soldi che avanzeranno dal nostro stipendio, li useremo come in Sicilia per aiutare le imprese. Lanceremo subito la raccolta spinta porta a porta”.

Beppe Grillo e la discarica di Roma e i candidati: “Titoli di studio e comprovata esperienza per chi si candida ad essere direttore generale nelle strutture sanitarie”. Non più nomine politiche, come avviene oggi. “Stop al consumo di suolo. Chiuderemo la discarica di Roma, la più grande d’Europa”. Si presentano i candidati del Lazio e si parla soprattutto di merito nella sanità, agricoltura e ambiente, democrazia.”Il mio è un suppostone per loro: accesso alle rete gratuito per tutti. Siamo un paese da 12° mondo”.

Beppe Grillo, l’acqua e il Presidente della Repubblica donna: “L’acqua deve star fuori dal mercato e il mercato deve stare fuori dall’acqua. Abbiamo votato per evitare la privatizzazione dell’acqua e il risultato referendario non è stato rispettato. Dobbiamo riportare democrazia. Se saremo il primo partito d’Italia spero che potremo eleggere il primo presidente della Repubblica donna”.

Beppe Grillo e i finanziamenti pubblici ai giornali: “I soldi dati ai giornali mettiamoli nello Stato Sociale. Investiamo nei trasporti Pubblici e non nel Ponte sullo Stretto. I Media ci hanno fatto passare per antidemocratici. Eppure io che non ho amici potenti sono capolista al Senato. Stiamo facendo una rivoluzione dal basso. Sono Stato scelto dalla Rete, non da personaggi potenti”.