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Grillo contro il sì al referendum: siete dei serial killer

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Serial killer che attentano alla vita dei nostri figli, così Beppe Grillo ha definito, senza mezzi termini, i sostenitori del sì. Beppe Grillo contro Matteo Renzi e i sostenitori del sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. A meno di due settimane dal voto, il clima della campagn...

Serial killer che attentano alla vita dei nostri figli, così Beppe Grillo ha definito, senza mezzi termini, i sostenitori del sì.

Beppe Grillo contro Matteo Renzi e i sostenitori del sì al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. A meno di due settimane dal voto, il clima della campagna elettorale sta iniziando a farsi rovente e il leader del Movimento 5 Stelle non si è voluto tirare indietro.

In un video apparso sul suo blog, Beppe Grillo ha dato la sua lettura dell’attuale situazione politica italiana, con particolare riferimento allo schieramento favorevole al sì al referendum costituzionale. E lo ha fatto senza usare mezzi termini, definendo dei “serial killer” i politici che stanno promuovendo la riforma costituzionale.

Persone che vogliono attentare alla vita dei nostri figli fra 20 anni

“Abbiamo di fronte dei serial killer”, ha detto Grillo, “persone che vogliono attentare alla vita dei nostri figli fra vent’anni”. Il leader del M5S è entrato nel merito dei contenuti della riforma voluta dal governo presieduto da Matteo Renzi, evidenziando la presenza, in essa, di “una clausola di supremazia”. “Vuol dire”, la spiegazione fornita da Beppe Grillo, “che il governo avoca a sé tutti i contratti”. “Io devo avvisarvi”, ha poi proseguito, “questa clausola significa che le multinazionali faranno direttamente i contratti con il governo”. Grillo ha poi esemplificato quali potrebbero essere, a suo parere, le ricadute per ciò che riguarda vari aspetti della politica nazionale, a cominciare dall’ambiente.

Siamo oltre la dittatura, la dittatura si fa riconoscere

“Qui siamo oltre la dittatura”, ha accusato Grillo, “perché se fosse una dittatura e si facesse riconoscere, un Pinochet, un generale con le medaglie che dice ‘sono un dittatore’, allora uno si organizza, va in clandestinità, fa il carbonaro, reagisce, fa delle cose”. Invece “qui siamo con un involucro riempito di nulla che sta svendendo il futuro di tuo figlio, di mio nipote, dei tuoi parenti, a delle multinazionali che verranno qua e prenderanno qualsiasi cosa”.