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Haikou: ecco la spiaggia cinese più affollata del pianeta

Haikou

Haikou, nota come la Miami cinese, è la spiaggia più affollata del pianeta, dove ogni anno si tiene la festa di Duanwu, ovvero la festa delle barche drago

In Cina ogni anno, il giorno giorno del quinto mese del calendario cinese, si celebra la festa di Duanwu, ovvero la festa dell’inizio dello yang. In Occidente tale festa è nota come la festa delle barche di drago. Le celebrazioni hanno luogo in estate e la gara delle barche a forma di drago è la parte più affascinante di esse. Oltre alle barche, anche i mari e le spiagge cinesi vengono invase da migliaia di bagnanti. Nella spiaggia di Haikou, sull’isola di Hainan, per la festa delle barche di quest’anno c’erano circa 200mila persone. Fare il bagno in mare nel corso della festa, infatti, si pensa possa essere favorevole per garantirsi un anno di salute e la benedizione del dio Dragone.

Haikou è conosciuta come la Miami cinese. La città conta due milioni di abitanti, mentre la popolazione totale dell’isola è pari a circa nove milioni. Ogni anno si riversano sull’isola centinaia di migliaia di persone per prendere parte al festival. Le spiagge di sabbia bianca insieme al clima subtropicale richiamano numerosi turisti durante il periodo estivo. Forse anche troppi! Al punto tale che le autorità cinesi hanno dovuto introdurre un sistema di prenotazioni online, in modo tale da contenere il numero dei bagnanti e gestire meglio la sicurezza generale.

Haikou: l’origine della festa delle barche

La festa di Duen Ng ebbe origine nell’antica Cina. Una tradizione locale sostiene che la festa sia stata ideata per commemorare l’alto funzionario e poeta patriottico Qu Yuan. Egli si suicidò buttandosi nelle acque nel fiume Miluo. Il gesto fu dettato dalla scoperta che Chu, la sua amata patria, era stata sconfitta in battaglia contro lo stato rivale di Qin. E aveva così perso da quel momento la propria indipendenza. Gli abitanti del luogo, sapendo che era un uomo buono, si riversarono in massa a salvarlo. Remarono nel fiume con tutta la loro forza, a bordo di lunghe e strette canoe chiamate barche drago.

Per impedire ai pesci di divorare il corpo di Qu Yuan, inoltre, gli abitanti dell’isole gettarono loro del cibo. Cercarono quindi di allontanarli spaventandoli con il suono dei tamburi e con il rumore dei remi sbattuti in acqua. Da questi eventi sarebbe quindi nata la tradizione della festa. Essa prevede la corsa delle barche drago, insieme ai gong e tamburi, proprio in ricordo della tragica sorte di Qu Yuan. Durante la festa, inoltre, si mangiano involtini di riso. I quali a loro volta simboleggiano il cibo gettato in acqua per nutrire e distogliere i pesci dal funzionario suicida.

La ricerca storica ha tuttavia rivelato che la festa è forse anche una celebrazione caratteristica dell’antica società agricola cinese, legata al raccolto del grano invernale. Celebrazioni del genere esistevano del resto da tempo in altre parti della Cina dove Qu Yuan non era conosciuto. Altri studiosi ritengono ancora che la festa derivi dalle antiche usanze legate al solstizio d’estate. Altri ancora che sia un forma di venerazione del totem del drago, che portava pioggia. Si tratta di una pratica dell’antichità eseguita dagli abitanti delle zone lungo il Fiume Azzurro. Quando le relazioni tra i cinesi residenti in regioni diverse aumentarono, queste feste simili si fusero tra loro.