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Il castello di Caccamo: storie e leggende

Castello alba

La storia Il Castello di Caccamo, situato nell’omonimo comune in provincia di Palermo, è uno dei più grandi e meglio conservati della Sicilia. Le prime informazioni storiche che lo riguardano, risalgono al 1160 e sono legate ad uno dei primi proprietari e al suo fantasma, di cui parleremo tra...

La storia

Il Castello di Caccamo, situato nell’omonimo comune in provincia di Palermo, è uno dei più grandi e meglio conservati della Sicilia. Le prime informazioni storiche che lo riguardano, risalgono al 1160 e sono legate ad uno dei primi proprietari e al suo fantasma, di cui parleremo tra poco.

Inizialmente l’edificio aveva la tipica funzione difensiva e venne fatto ulteriormente fortificare e rafforzare dalla famiglia Chiaromonte, che gli permise di restare indenne all’assalto dei re Aragonesi per quasi un secolo, dal 1302 al 1392. Altri lavori vennero commissionati dal nobile spagnolo Giacomo de Prades: si trattava di torri, delle scuderie, di un salone per le udienze ed uno delle armi. Nel Quattrocento, il periodo di maggior splendore per Caccamo, Giovanni Alfonso Henriquez, vicerè spagnolo di Sicilia, le conferì lo stesso stemma che la leggenda vuole fosse di Cartagine: una testa di cavallo con tre gambe che indicavano la Sicilia. Da allora il castello diventò una “normale” dimora aristocratica che ospitò diverse famiglie nobili locali, ma iniziò anche la sua lenta e inesorabile decadenza. Provarono a restaurarlo la famiglia Amato e la famiglia spagnola dei de Spucches (o De Spuches o Despuig), che più che altro deturparono alcune zone e portarono via molti preziosi arredi. Nel 1923, poi, vi fu un terremoto che comporterà danni più gravi. Dal 1965 la Regione è al lavoro per restaurare e riaprire alcune aree del castello, che sono visitabili dopo la messa in sicurezza.

Il fantasma del Castello di Caccamo

Come numerosissimi altri castelli, anche quello di Caccamo, come avevamo preannunciato, ha il suo fantasma: si tratta di quello di uno dei suoi primi proprietari, il nobile normanno Matteo Bonello, ex ambasciatore diventato acerrimo nemico di re Guglielmo I di Sicilia detto “il Malo” (non a caso). Il 10 novembre del 1160 Matteo uccise per strada a Palermo il suo consigliere, Maione di Bari, e successivamente organizzò una congiura al castello contro Guglielmo. In seguito venne arrestato dai soldati dello stesso re, torturato – gli furono cavati gli occhi e tagliati i tendini dei talloni -, poi venne gettato in carcere in una delle due torri del castello e lasciato morire. Ecco che nacque la leggenda del suo inquieto fantasma, che qualcuno avrebbe visto aggirarsi tra le mura dell’edificio.

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