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Il Castello di Dunluce in Irlanda del Nord con i suoi fantasmi

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Tra storia e leggenda Il Castello di Dunluce è un maniero medievale in rovina situato su uno sperone di roccia della costa settentrionale della Contea di Antrim, nell’Irlanda del Nord. E’ a picco sul mare. Il suo nome, “Dunluce” – in gaelico Dùn Libhse –  viene tradotto con “for...

Tra storia e leggenda

Il Castello di Dunluce è un maniero medievale in rovina situato su uno sperone di roccia della costa settentrionale della Contea di Antrim, nell’Irlanda del Nord. E’ a picco sul mare. Il suo nome, “Dunluce” – in gaelico Dùn Libhse – viene tradotto con “forte del forte”, ma deriva da un termine dal significato sconosciuto, Dunliphis.

Nel XIII secolo il Conte dell’Ulster Richard Óge de Burgh II fece costruire proprio in quel luogo, – considerato strategico anche per la presenza di una grotta con passaggio sotterraneo artificiale che secondo gli archeologi risale al 500 d. C. – due torri di 9 metri di diametro, che avrebbero poi fatto parte del castello vero e proprio. Inizialmente fu abitato dal Clan McQuillan, la cui presenza è attestata nel 1513, ma dopo che esso venne sconfitto in due battaglie dal Clan McDonald, gliela cedette con il controllo dell’intera regione. Successivamente passò al capo del Clan dei McDonnell di Antrim, che ne fece la sua dimora. Questa nobile famiglia mantenne il castello fino al 1690, dopo una sconfitta militare che ne causò l’impoverimento. Inoltre si parla di un incidente per cui parte della cucina andò a finire in mare in una notte tempestosa durante la quale era in corso una grande festa, organizzata da un’aristocratica inglese che amava vivere nel lusso: Lady Katherine Manners, moglie di Lord Randal McDonnell di Antrim. Al ricevimento erano stati invitati i più illustri nomi della nobiltà irlandese – vi dice niente il cognome O’Hara? -. Solo uno sguattero sopravvisse al disastro, perchè era seduto da un’altra parte del locale, in cui l’acqua non era arrivata. Un’altra versione della leggenda racconta che in quell’angolo della cucina vi fosse, in piedi, una zingara a cui quel giorno Lady Katherine aveva negato di entrare. Convinti che fosse stata lei a causare l’incidente, lanciando una maledizione sul castello, i McDonnell e prima fra tutti Lady Katherine, vollero andare a vivere altrove: così l’edificio fu abbandonato e andò in rovina. Anzi, venne pure saccheggiato per costruire edifici vicini.

Il Castello di Dunluce divenne un luogo estremamente suggestivo, che ispirò pure cantanti come i Led Zeppelin – i quali misero una sua fotografia sul libretto all’interno dell’album Houses of the Holy del 1973 – e fu usato come location della commedia d’azione The Medallion (2003) – era la dimora dell’antagonista principale, Snake Head, Testa di Serpente -.

I fantasmi del castello

Il castello nordirlandese sarebbe infestato dai fantasmi. Uno di questi sarebbe quello di una sorta Giulietta Capuleti irlandese: Lady Maeve Roe, l’unica figlia di Lord McQuillan. La fanciulla si oppose all’ordine paterno di sposare il Conte Richard Óge, in quanto già innamorata di Reginald O’Cahan, figlio del capo di una famiglia rivale; fu quindi rinchiusa in una torretta nel nord – est del castello, sperando di vedere, dalla finestra della sua prigione, il suo amato che veniva a salvarla. Ciò avvenne in una notte buia e tempestosa, nella quale i due giovani tentarono di fuggire per mare con una piccola imbarcazione che Reginald aveva procurato e nascosto tra le rocce al di sotto del castello. Prima si rifugiarono in una grotta, detta “della Sirena”. Tuttavia a causa del mare in tempesta l’impresa fallì e i due innamorati morirono nel mare gelido. Si racconta che il corpo del giovane fu trovato tempo dopo, ma quello di lei mai più. Così il suo fantasma dimorerebbe ancora nel castello e in particolare nella torre dove la ragazza era stata fatta prigioniera dal padre, detta Torre dei McQuillan. Nelle notti fredde e tempestose come quelle in cui aveva tentato la fuga con l’uomo che amava, si udirebbero nella torre i strazianti lamenti e le inquietanti urla di Maeve Roe. Per secoli la servitù era entrata con timore in quel luogo , ma aveva trovato sempre pulito: la leggenda narra che ciò accadeva grazie al fantasma della giovane. Inoltre molti affermarono di aver visto una lamentosa figura femminile, avvolta in un sudario bianco, sulle rocce del castello nelle notti di tempesta.

Qui ci sarebbe un altro fantasma: quello di un capitano inglese che, con la sua guarnigione, aveva conquistato la fortificazione, per poi essere catturato e impiccato dai McQuillan. Il suo spettro si troverebbe proprio lì.

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