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Il Galliera sfida il tumore alle ovaie, sostegno dall'Aifa

TUMORE

Il primario di oncologia dell'ospedale Galliera di Genova, il professor De Censi e la sua equipe. porterà avanti la ricerca insieme al Gaslini e altri centri

L’ospedale Galliera è da sempre luogo di ricerca per contribuire alla delicata battaglia per debellare il tumore alle ovaie. Difatti il primario Andrea De Censi porterà avanti la ricerca insieme al altri centri quale la Reumatologia dell‘ospedale Gaslini anche grazie a un finanziamento dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Così, sono 40 su tutto il territorio nazionale i progetti di ricerca sostenuti dall’Aifa che ha stanziato ben più di 30 milioni per la ricerca sul cancro.

Andrea De Censi, direttore dell’Oncologia dell’ospedale Galliera nonché allievo del professore Umberto Veronesi spiega: “Nel tumore del seno la terapia ormonale si utilizza in presenza del recettore espresso nel tessuto tumorale. Mentre rispetto al cancro alla prostata si usa in ogni caso. Questo è l’imput nuovo che ha dato l’avvio a una ricerca basata sull’innovazione intelligente. Abbiamo dimostrato che in circa la metà dei casi il tumore esprime recettori ormonali risultando potenzialmente responsivo agli anti estrogeni. Così, riuscire a bloccare lo stimolo degli estrogeni che le porta a moltiplicarsi e a diffondersi potrebbe migliorare grandemente una forma di cancro difficile da debellare”.

Dunque, la novità sta anche nel fatto che gli impieghi di farmaci innovativi non sono indispensabili ma una ricerca continua e l’uso dei farmaci a disposizione di sicuro potrebbe aiutare la ricerca. Oltre al dato scientifico, l’ospedale Galliera coadiuverà diversi centri in tutta Italia che valuteranno proprio gli effetti di un particolare farmaco anti estrogenico, exemestane, frutto della ricerca italiana.

Aggiunge in merito il professor De Censi: “Stiamo portando avanti diversi progetti di ricerca indipendente a livello internazionale in differenti ambiti: l’aspirina, ad esempio, e la metformina – un farmaco utilizzato a largo spettro nella cura del diabete -, vengono utilizzati per il cancro al colon. Stessa cosa per l’impiego di ormoni nell’esecuzione della Pet come mezzo per predire la risposta alla terapia della neoplasia della mammella. Infine eccoci con l’impiego con exemestane nel cancro alle ovaie.

I sintomi nel tumore alle ovaie da non sottovalutare:

I sintomi sono spesso vaghi e non specifici, così i medici e le donne spesso vanno a concentrarsi su altri tipi di malattie più comuni. Con il tempo il tumore viene diagnosticato, ma con il rischio di diffusione al di là delle ovaie.

I SINTOMI più comuni sono:

Senso di pesantezza pelvica; Fastidio addominale inferiore; Sanguinamento vaginale; Aumento o perdita di peso ingiustificata; Cicli mestruali anomali; Inspiegabili dolori alla schiena che peggiorano nel corso del tempo; Aumento della circonferenza addominale; Non specifici sintomi gastrointestinali come aumento della produzione di gas, indigestione, mancanza di appetito, nausea e vomito, gonfiore; Aumento della frequenza o urgenza urinaria; Eccessiva crescita dei capelli.

Un esame fisico può rivelare una maggiore circonferenza addominale e un’ascite (liquido all’interno della cavità addominale). Un esame pelvico può determinare o meno un cancro alle ovaie o all’addome.

I test includono:

Esame del sangue; CA125; Quantitativo di siero HCG (test di gravidanza); Alpha fetoproteina; Analisi delle urine; Test gastrointestinale; Laparotomia esplorativa; Ecografia; TAC addominale o risonanza magnetica all’addome.