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Il linguaggio del ballo

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Credo che chiunque abbia sognato almeno una volta di fare virtuosismi a ritmo di musica suscitando gli applausi degli astanti. Certamente questo è un desiderio legittimo, perchè la danza può essere considerata un linguaggio atavico, precedente alla parola scritta e a qualsiasi altro tipo d...

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Credo che chiunque abbia sognato almeno una volta di fare virtuosismi a ritmo di musica suscitando gli applausi degli astanti.

Certamente questo è un desiderio legittimo, perchè la danza può essere considerata un linguaggio atavico, precedente alla parola scritta e a qualsiasi altro tipo di comunicazione.

Con il ballo i popoli hanno chiesto clemenza agli dei, hanno chiesto la pioggia per i loro raccolti, hanno pregato e hanno espresso la loro gioia ed il loro dolore.

Quindi, non sentiamoci frivoli se proviamo il desiderio di avvicinarci a questa disciplina. Il ballo è un’espressione naturale dei nostri stati d’animo, dobbiamo solo ricordarcene.

Le nostre gambe non sono fatte solo per spingere sul freno e l’acceleratore, e braccia e mani non servono solo per smanettare con mouse e tastiera o per spingere un aspirapolvere.

Consideriamo i passi di danza come parole basilari: più passi base si imparano, prima si saprà fare un discorso armonioso.

Non ci sono limiti di età per cominciare, ogni momento è buono, ed i benefici non tarderanno a farsi notare.