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Il turismo dell'orrore

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“Sugli estinti non sorge fiore, ove non sia d'umane lodi onorato e d'amoroso pianto” scrisse così Ugo Foscolo nella sua opera “Dei sepolcri” nella quale analizza l’importanza che assume la tomba per i vivi e l’inutilità per i defunti. Da sempre i cimiteri sono luoghi sia di morte c...

“Sugli estinti non sorge fiore, ove non sia d’umane lodi onorato e d’amoroso pianto” scrisse così Ugo Foscolo nella sua opera “Dei sepolcri” nella quale analizza l’importanza che assume la tomba per i vivi e l’inutilità per i defunti. Da sempre i cimiteri sono luoghi sia di morte che di grande poesia, all’interno dei quali si possono trovare veri e propri monumenti per la memoria dei personaggi che hanno creato il nostro popolo. Tra i viaggi in Europa, i cimiteri sono luoghi molto visitati dai turisti, per questo Trip Advisor, famoso sito web di attrazioni turistiche, ha rivelato la lista dei top 10 cimiteri europei più apprezzati al mondo. Il primo si trova in Francia ed è il cimitero americano di Coleville-sur-Mer, noto per il film “Salvate il soldato Ryan” di Spielberg. All’appello possiamo trovare anche due cimiteri italiani: quello delle fontanelle di Napoli, descritto come suggestivo e affascinante, seguito dal cimitero monumentale di Milano con opere e sculture di alto livello artistico. C’è chi visita un cimitero per entrare in contatto con grandi personaggi storici nell’aria di pace che li circonda e chi per assaporare il silenzio quasi surreale e le emozioni profonde che può regalare. Senza dubbio sono luoghi con un profondo significato, dove non si va semplicemente per passeggiare e fare quattro chiacchiere ma per riflettere sulla storia delle nazioni e perché
no anche su noi stessi. Nonostante molti di questi cimiteri ospitino al loro interno tombe di caduti in guerra, l’atmosfera di solenne tranquillità accompagna ogni visitatore che cerca anche semplicemente un rifugio dal caos e dalla frenesia quotidiani. Altra esperienza, anche se molto simile, vuole farla il
turista estremo, quello che cerca adrenalina ad ogni angolo e esperienze sconvolgenti da poter vivere al massimo del rischio. Negli ultimi tempi il turismo del macabro e dell’assurdo ha preso il via in modo esorbitante , sarà perché non ci accontentiamo più di mare o montagna? Il “tutto e subito” ci ha
portato anche a questo? Quindi c’è chi arriva in Turkmenistan pur di visitare
la Porta dell’Inferno, un cratere rosso fuoco fumante, con una guida privata.
Se cercate mete colorate e divertenti questi non sono tour che fanno per voi, difatti uno dei luoghi più visitati è Chernobyl, dopo l’incidente nucleare è divenuta meta turistica per osservare da vicino quello che il male umano può creare, certo ci sono delle regole da rispettare come non toccare il suolo o non mangiare all’aperto. Altra meta interessante è l’India, non quella che conosciamo noi fatta di sfumature brillanti e spezie, attenzione a dove mettete i piedi nel tempio Karni Mata, lì i topi sono tanti e soprattutto sono sacri e quindi trattati come animali domestici. Manca solo una ninna nanna da film horror per rendere tutto più terrificante nell’Isola delle Bambole in Messico : la flora e la fauna del posto sono intervallati da scenari inquietanti, centinaia di bambole impiccate e mutilate pendono dagli alberi. Anche questo è un cimitero, nato dall’idea folle di Julian Santana, unico abitante dell’isola, il quale un giorno rinvenne sulle sponde il corpicino di una bimba con una bambola, e da quel momento iniziò ad appendere bambolotti o resti di essi sui rami. In seguito anche lui morì annegato e quest’evento rese l’isola con le bambole assassine una meta unica nel suo genere. In un’ altra bizzarra location dovrete tenere le mani ferme, non toccate nulla o potreste morire, ebbene si nell’Alnwick Poison Garden in Inghilterra, sarete circondati da piante estremamente velenose e letali. Ma pensandoci bene, il più grande esempio di
turismo macabro si è sviluppato in Italia, dove gruppi di persone accorrono
all’Isola del Giglio per osservare e fotografare il relitto della Costa Concordia. Molte volte invece che turismo macabro si potrebbe chiamare turismo
per sfigati.

Elisabetta Pacifici