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Ilva, corteo dei lavoratori da Cornigliano al centro città

Ilva

Il corteo di oggi da parte dei lavoratori e dei sindacati dell'Ilva vedrà la fabbrica occupata e mezzi pesanti in strada; "la lettera di commissione va stracciata"

Oggi è la giornata decisiva. I lavoratori dell’Ilva scendono in piazza per il lungo corteo per le vie della città. La protesta è sempre la stessa: la mobilitazione è indetta dai sindacati dei lavoratori dell’Ilva contro i 600 esuberi annunciati per la fabbrica di Cornigliano.

La mobilitazione nel mentre sta coinvolgendo anche gli altri stabilimenti italiani del gruppo siderurgico poiché il piano della cordata Am Investco Italia nonché futura proprietaria dell’Ilva prevede 4200 esuberi. Così, si evince dalla lettera di venerdì scorso dei commissari straordinari dell’Ilva.

Ilva, il corteo

E’ iniziata dalle 5 di oggi il raduno dei lavoratori e sindacalisti davanti alla fabbrica a Cornigliano per una “via crucis” che parte dal cuore di tutte le persone coinvolte e dalla rabbia di coloro che meritano ampiamente un futuro meno precario.

Il corteo è aperto dallo striscione ‘Pacta servanda sunt’ che richiama all’accordo di programma stravolto dal nuovo proprietario del gruppo Ilva, la cordata Am InvestCo formata dal leader mondiale della siderurgia Arcelor Mittal e dall’italiana Marcegaglia.

Insieme ai lavoratori in corteo, tre mezzi pesanti sui quali sono stati issati striscioni di protesta.

Armando Palombo, esponente della Fiom nella rappresentanza sindacale unitaria dell’Ilva parla in merito alla protesta: “Personalmente proporrò all’assemblea l’occupazione dello stabilimento ad oltranza fino a che non otterremo le risposte che non sono state date da troppo tempo”.

Aggiunge a gran voce Bruno Manganaro, segretario della Fiom: “La lettera dei commissari deve essere ritirata e stracciata”.

Dunque, nell’assemblea i lavoratori decideranno la strategia della mobilitazione, che potrebbe avere durata di giornate intere, che potrebbero trascinarsi per giorni.

Il corteo di oggi non dovrebbe prevedere azioni di protesta aggressivi. Tuttavia, il malcontento generico è forte. E Genova resterà alquanto difficoltosa in quanto a mobilità.

Ci sarà solidarietà da parte di altre delegazioni, ad esempio da parte dei lavoratori portuali, di Ansaldo Energia, Fincantieri, Carige, Leonardo e Vigili del Fuoco ma anche da parte di piccole imprese quali Confartigianato e Confesercenti, Ascom, Cna.

Il tragitto

Il tragitto del corteo vede coinvolte queste vie: via Pionieri e Aviatori d’Italia, poi via Siffredi per poi dirigersi in via Cornigliano e via Cantore. Subito dopo sarà la volta di via Milano, via Buozzi e via Gramsci fino a raggiungere piazza della Nunziata attraverso via delle Fontane e largo della Zecca, passando anche dalle due gallerie. Infine sarà la volta di Piazza Corvetto per poi arrivare dinanzi alla Prefettura, ossia la meta finale della protesta. Genova coinvolta in toto, dunque, ove i cittadini possono prendere consapevolezza vedendo con i propri occhi i lavoratori che si muovono per una nobile causa.

L’andamento della protesta di oggi dipenderà in particolar modo da quello che accadrà a mezzogiorno. Orario determinante in cui sindacati, Governo e rappresentati della cordata Am InvestCo Italia si daranno appuntamento per un incontro al ministero dello Sviluppo Economico.

Dodici anni dopo dalla firma dell’Accordo di programma del 2005 ci sono a rischio 600 posti di lavoro e di nuovo l’Ilva sulle barricate. Un sindacato che si accontentasse delle prese di posizione di Comune e Regione dopo tanti anni di battaglia giustificata, sarebbe “inumano”.

Walter Ottria, consigliere regionale di Mps sottolinea: “Questa deve essere una lotta di tutti, impiegati compresi. A Novi sono stati dichiarati 54 esuberi su 700 dipendenti, dove la produzione è buona e lo stabilimento non vede crisi, licenziare è un delitto!”.