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Ilva: i tarantini urinano piombo

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Taranto - La tensione è alta nella cittadina pugliese che ospita l'Ilva. Ieri - riporta il Corriere del Mezzogiorno - il giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco ha depositato in cancelleria il provvedimento a seguito dell’incidente probatorio, chiuso il 30 marzo scorso, inserito ...

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Taranto – La tensione è alta nella cittadina pugliese che ospita l’Ilva. Ieri – riporta il Corriere del Mezzogiorno – il giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco ha depositato in cancelleria il provvedimento a seguito dell’incidente probatorio, chiuso il 30 marzo scorso, inserito nel processo per disastro ambientale e inquinamento atmosferico a carico dei vertici e dei dirigenti dell’Ilva. Secondo le perizie, sono evidenti le responsabilità dell’Ilva sul mancato controllo delle emissioni fuggitive e dello spolverio. Elementi inquinanti rilasciati nell’aria che hanno responsabilità dirette con patologie e decessi avvenuti nella zona tarantina. Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink Taranto, ha diramato una nota dove si afferma che

Nelle urine dei tarantini è stata riscontrata la presenza del piombo, sostanza neurotossica e cancerogena. Sono 141 i soggetti analizzati (67 uomini e 74 donne). Il valore medio del piombo urinario riscontrato nelle analisi è stato di 10,8 microgrammi/litro, mentre i valori di riferimento sono fissati, per la popolazione non occupazionalmente esposta, in un intervallo che va da <;0,5 a 3,5 microgrammi per litro (secondo la Società italiana valori di riferimento). L’indagine ha riscontrato anche per il cromo un valore medio che supera l’intervallo dei valori di riferimento.

I dati citati da Marescotti sono i risultati del biomonitoraggio sui metalli pesanti nell’urina degli abitanti di Taranto presentati a Oxford in un convegno scientifico.