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Imposta 2015, il reddito dei commercianti è il più basso: 22.500 euro annui

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Commercianti all'ultimo posto, nella "classifica" dei redditi dichiarati stilata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Al primo posto le attività professionali.

Secondo il MEF (Ministero dell’Economia e Finanze),nell’anno 2015 i professionisti hanno registrato il reddito medio più elevato, mentre i commercianti si sono classificati al livello più basso.

Secondo i dati, il reddito medio dichiarato da coloro che lavorano nel settore delle attività professionali è stato di 44.310 euro (+6,5 punti percentuali rispetto al 2014), seguito dal settore delle attività manifatturiere con un reddito di 37.440 euro (+15,5 percento sul 2014) e dal settore dei servizi pari a 27.510 euro (+12,8 percento rispetto al 2014), mentre il reddito medio dichiarato più basso risulta tra coloro che lavorano nel commercio, con un reddito dichiarato pari a 22.510 euro, che comunque ha registrato un aumento, rispetto al 2014, del 18 percento. Commercianti più “poveri” rispetto agli altri settori dell’economia italiana, ma comunque in netto miglioramento rispetto all’anno passato

Reddito totale

Il reddito totale dichiarato è pari a 107 miliardi di euro e mostra un andamento positivo rispetto al 2014 (+5,3 percento); il reddito medio dichiarato risulta pari a 28.600 euro per le persone fisiche (+10,3 percento), a 40.340 euro per le società di persone (+9,1 percento) e a 31.980 euro per le società di capitali ed enti (+19,6 percento). Questo è quanto emerge dai dati forniti dal Ministero del Tesoro sull’anno di imposta 2015. L’applicazione degli studi di settore nel 2015 ha riguardato 3,4 milioni di soggetti (63,9 percento persone fisiche) in calo del 5,8 percento rispetto all’anno precedente a causa principalmente, spiega il MEF, dell’introduzione del nuovo regime forfettario, che non prevede l’applicazione degli studi di settore per i soggetti che hanno aderito a tale regime semplificato. A partire dall’anno d’imposta 2017, il decreto fiscale collegato alla manovra dello scorso anno ha inoltre previsto la soppressione della disciplina degli studi di settore e l’introduzione di indici sintetici di affidabilità per la promozione dell’osservanza degli obblighi fiscali.

L’aumento dei ricavi

In base agli studi effettuati, è emerso come i ricavi/compensi totali dichiarati dai contribuenti, riferiti all’anno di imposta 2015, sono risultati pari a 718 miliardi di euro, con un lieve aumento rispetto al 2014 (+0,6 percento) e andamenti lievemente differenziati tra i settori: quello dei servizi mostra l’incremento maggiore (+1,3 percento), seguito dal settore delle attività professionali (+0,7 percento) mentre i settori del commercio e del manifatturiero mostrano aumenti contenuti (+0,1 percento).