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Milano, imprenditore muore e lascia 4 milioni ai suoi dipendenti

L'imprenditore

Un imprenditore, Luciano Tamini, 84 anni, morendo ha lasciato 4 milioni di euro ai suoi dipendenti: 15 mila a ciascuno operaio e 10 mila a ciascuno impiegato dell’azienda di famiglia.

Il fatto

Vittoria

A Melegnano, in provincia di Milano, un noto imprenditore, Luciano Tamini, 84 anni, scomparso sabato 1° luglio soltanto ad un mese di distanza da quando gli era stata diagnosticata la malattia, ha voluto lasciare come “ricordo”, 4 milioni ai circa 300 operai che lavoravano nella sua azienda di riparazioni meccaniche, ceduta al gruppo Terna che si occupa di trasmissione dell’energia.

Macchinario

Si tratta di 15 mila euro per ciascun operaio e 10 mila per ciascun impiegato, poichè Tamini riteneva che fosse “giusto dare qualcosina in più a chi guadagna meno”. L’uomo era molto amato dai suoi dipendenti, che lo conoscevano come un motivatore e leader deciso: “Se non decidi sbagli di sicuro”, diceva loro spesso. Nello stesso tempo nella sua lettera di commiato dal lavoro – e purtroppo dalla vita -, li ha definiti “amici”. Grande è stata la commozione dei dipendenti, quando hanno saputo che “il signor Luciano”, aveva lasciato loro quel denaro: “Un po’ ce l’aspettavamo, ma certo non immaginavamo una somma tanto elevata”, hanno dichiarato. “In tutti questi anni, del resto – hanno proseguito – la Tamini è sempre stata una grande famiglia”, di cui hanno definito il capo “un imprenditore straordinario” e “un grande uomo”.

I funerali di Luciano Tamini si sono celebrati oggi, martedì 4 luglio, alle 10 a Fortunago (Pavia), dove l’industriale viveva, e per l’occasione, a quanti lavorano nella fabbrica, sono state messe a disposizione circa dieci navette e un pullman e sono state concesse da parte dei manager con cui il titolare, negli ultimi tempi, non ha avuto un rapporto facile, 8 ore di permesso.

La storia dell’azienda

Dipendenti al lavoro

L’azienda Tamini, per le saldature, è stata aperta dal padre di Luciano, Carlo, nel 1916. Nel 2016, 90° anniversario della fondazione, Luciano Tamini ha pubblicato un libro dal titolo “Il cammino del vecchio leone” per raccontare la storia della sua attività, divenuta “un’eccellenza italiana” che si è imposta anche sulla scena internazionale. Ha pure voluto che alla presentazione fosse presente il leader della FIOM, Maurizio Landini. Purtroppo, pochi mesi più tardi, ha iniziato a profilarsi il rischio della cassa integrazione per quanti lavorano nell’azienda, dato che è avvenuto un cambio nella dirigenza del gruppo Terna. Il titolare li ha difesi, con la conseguenza che è stato rimosso dalla carica di presidente onorario. In una lettera di commiato ai dipendenti, ai dirigenti e ai sindacalisti, ha scritto: “Ho compiuto 84 anni, ma come un vecchio leone vi dico che sono pronto a ruggire ancora. La Tamini è indistruttibile e non potrà finire mai. Abbiate pazienza e fiducia, un abbraccio a tutti”.