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Incendi California, scuole chiuse a San Francisco: 31 morti e 400 dispersi

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Peggiora la situazione in California. Gli incendi, partiti domenica scorsa, avanzano implacabili mietendo vittime e dispersi. Nei prossimi giorni non sono previste piogge.

Un vero e proprio inferno si sta abbattendo sulla California. Gli incendi sono partiti domenica scorsa, e stanno avanzando in modo implacabile. Parecchie sono le vide spente dalle mortali fiamme. Il bilancio attuale, ma destinato a espandersi ulteriormente, parla di 31 morti e 400 persone disperse. Le contee più torturate sono Sonoma, Mendocino (8 morti), Yuba (4 vittime), Napa (2). Migliaia di persone sono state evacuate dalle case soprattutto nella contea di Napa, zona celebre per il vino.

Incendi in California

La situazione è davvero difficile. A nulla è servita, fino ad adesso, la mobilitazione di mezzi eccezionali per contrastare gli incendi. Hanno fatto il giro del globo le immagini del Boeing 747 trasformato in un gigante Canadair, il Jumbo adibito al lancio di liquidi dall’alto. Inoltre è presente anche una flotta di 30 aerei anti-incendio, oltre 73 elicotteri. Sul terreno a lottare contro le fiamme ci sono 8.000 vigili del fuoco con 550 mezzi. Di rinforzo è giunta pure la guardia nazionale con reparti di bulldozer e scavatrici. L’obbiettivo è quello di ‘spezzare’ le fiamme con delle trincee.

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Situazione infernale

Ma gli incendi non sembrano affatto essersi indeboliti. A peggiorare le cose, il fatto che fino al 20 ottobre non sono previste piogge. Chi è sul campo di battaglia, di tanto in tanto trova corpi ridotti in carne ed ossa e carbonizzati. Nel ritrovare questi cadaveri è spesso utile l’aiuto dei cani, ma la loro identificazione è difficilissima. A dircelo è lo sceriffo di Sonoma Robert Giordano. Ridotta in cenere è ormai un’area pari alla superficie di tutta New York. Le cifre parlano di 191.000 acri pari ad oltre 77.000 ettari. In California, solo nel lontanissimo 1933 le fiamme causarono la stessa quantità di decessi. Ma si teme però che nelle prossime ore il numero possa aumentare a mano a mano che i pompieri si fanno strada e ispezionano le 3.500 case bruciate.
Sono 8.000 i vigili del fuoco impegnate nell’opera di spegnimento delle fiamme che stanno impiegando 550 mezzi terrestri, 73 elicotteri ed oltre 30 aerei.

Situazione difficile

L’unica notizia positiva è il calo del numero dei focolai attivi, scesi da 33 a 21 e il leggero calo dei venti che da domenica hanno alimentato le fiamme. Ma potrebbe essere solo temporaneo: le condizioni meteo restano rischiose. Spiega il capo dei pompieri Ken Pimplott: “i focolai continuano a rinnovarsi in modo irregolare. Potenzialmente si possono riaccendere in ogni posto e in ogni direzione. Siamo lontani dall’aver risolto questa catastrofe”.

Purtroppo la situazione è davvero difficile. Gli incendi, quando sono così forti, sono una dura sfida, che si può vincere solo con il tempo e lottando valorosamente. Le forze impiegate nel campo di battaglia sanno bene come agire, ma lo sconforto ed il disagio di chi, nel giro di pochi giorni, ha visto sgretolarsi la propria vita, o una parte di essa, sono solo immaginabili.