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Inchiesta Consip, Renzi sta con i giudici e Padoan risponde alla Camera

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Mentre l'inchiesta Consip procede, Padoan risponde al Parlamento: l'ad Marroni rimane dov'è. E Renzi, a Porta a Porta, dice di stare con i giudici. Le interrogazioni parlamentari di ieri hanno riportato al centro del dibattito politico l'inchiesta CONSIP. A esprimersi è stato il ministro dell'Eco...

Mentre l’inchiesta Consip procede, Padoan risponde al Parlamento: l’ad Marroni rimane dov’è. E Renzi, a Porta a Porta, dice di stare con i giudici.

Le interrogazioni parlamentari di ieri hanno riportato al centro del dibattito politico l’inchiesta CONSIP. A esprimersi è stato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il quale ha precisato che non ci sono le condizioni per allontanare l’amministratore delegato della società.

Padrona risponde alla Camera sull’inchiesta Consip

Rispondendo alla Camera nell’ambito dell’interrogazioni di Sel e Fi, il ministro Padoan ha infatti chiarito che Luigi Marroni, numero uno di CONSIP il cui nome è finito in primo piano nell’ambito dell’inchiesta in corso, “non si trova in una condizione per la quale lo statuto della società contempli la decadenza”. Marroni sarebbe considerato dagli inquirenti una figura chiave soprattutto per quanto concerne le testimonianze rese. Secondo le ricostruzioni di diversi giornali, sarebbe stato proprio l’amministratore delegato di CONSIP a rivelare ai magistrati del coinvolgimento del ministro Lotti.

Nel frattempo, dalla procura di Roma è arrivato il parere negativo alla richiesta di scarcerazione per Alfredo Romeo, l’imprenditore al centro dell’inchiesta arrestato all’inizio del mese. “”L’avvocato Alfredo Romeo”, è stata la recente precisazione dei legali dell’imprenditore, “non conosce Luca Lotti né Tiziano Renzi. Né ha mai conosciuto i generali Del Sette e Saltalamacchia. Né, meno ancora, alcuno dei componenti delle commissioni aggiudicatrici dei bandi di gara Consip”.

Renzi a Porta a Porta: ‘io sto dalla parte dei giudici’

Di inchiesta CONSIP ha parlato ieri sera a Porta a Porta anche l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, il cui padre Tiziano risulta al momento fra le persone coinvolte. “Ci son due dimensioni profondamente diverse”, ha spiegato Renzi, “una è la dimensione del figlio, che quando vede il padre in difficoltà è umanamente preoccupato ed è anche molto lieto dei valori che la famiglia gli ha trasmesso. Ma dal punto di vista istituzionale io non entro minimamente nella questione delle indagini, non la giudico. Ho servito la bandiera del mio paese. Io sto dalla parte dei giudici”.