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Indipendenza catalana, partiti catalani discutono mosse contro lʼarticolo 155

indipendenza catalana

Indipendenza catalana a rischio. Si parla delle misure che si adotteranno sia per reprimerla che per portarla avanti. Scontro tra Barcellona e Madrid.

Indipendenza catalana a rischio. Si contunua a parlare dell’indipendenza catalana e delle misure che verranno adottate sia per reprimerla che per portarla avanti. Madrid ha annunciato che metterà in atto l’articolo 155, un articolo che non era mai stato utilizzato fino ad oggi. La Catalogna controbatte a modo suo. Attacca Rajoy e chiede aiuto all’intera Europa. Intanto i partiti catalani si riuniranno per discutere le mosse da intraprendere a seguito della decisione di Madrid. L’aria è carica di tensione e in queste ore scopriremo cosa accadrà.

La decisione di Madrid

Indipendenza catalana a grave rischio. Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha definitivamente annunciato una misura piuttosto dura per fermare l’indipendenza in Catalogna. I catalani non hanno ascoltato i suoi precedenti inviti di “mollare” e quindi ha deciso di adottare una misura piuttosto radicale. Ha infatti annunciato che applicherà alla regione spagnola l’articolo 155 della Costituzione post-franchista. Un articolo che fino ad oggi non era mai stato utilizzato. Le misure di repressione stanno diventando sempre più massicce anche se i catalani continuano a lottare. E’ evidente, il premier Rajoy vuole destituire sia Puigdemont che l’intero governo catalano. Ma non è tutto. Vuole prendere il controllo anche del sistema amministrativo-istituzionale (La Generalitat de Catalunya), della polizia e della radio e della Tv pubblica. E’ una mossa particolarmente aggressiva e repressiva, i catalani infatti non hanno reagito positivamente.

Indipendenza catalana

Il Governo catalano è rimasto sconvolto dalla decisione di Madrid. Sicuramente non si aspettavano che il premier avrebbe adottato una misura così restrittiva nei loro confronti. Il clima in Spagna è decisamente caldo e in queste ore sapremo con quale mossa contro attaccherà la Catalogna. Il presidente della Generalitat de Catalunya Carles Puigdemont, ha denunciato l’azione di Madrid come un “colpo di stato”. E’ il peggiore attacco alla catalogna che sia mai stato fatto dai tempi del dittatore Franco. Ha così annunciato la convocazione del Parlamento della Catalogna per decidere insieme ai partiti che misura prendere in loro stessa difesa. La decisione più radicale che i partiti catalani potrebbero prendere è che Puigdemont proclami la “Repubblica” rischiando così di venire arrestato. Di fatto, dopo l’applicazione dell’articolo 155, il Parlamento catalano sarà esautorato da fine mese fino alla convocazione di nuove elezioni. Si prevede, probabilmente mercoledì, che la Catalogna approverà la dichiarazione d’indipendenza prima che le misure restrittive entrino effettivamente in vigore.

Il popolo della Catalogna

Il popolo catalano non poteva rimanere silente di fronte al colpo basso ricevuto da Madrid. I cittadini catalani sono infatti scesi in piazza a protestare contro la mossa del premier spagnolo Rajoy. Mezzo milione di persone hanno denunciato in piazza a Barcellona le misure che hanno deciso di adottare. La protesta del popolo catalano, ci tengono a precisare, è sempre volta al pacifismo. Anche se di fatto, è sempre una resistenza contro il governo centrale. La manifestazione tenutasi in piazza è stata guidata da Carles Puigdemont e il suo governo. Oltre alla protesta contro Madrid i catalani manifestano per la scarcerazione dei due leader indipendentisti Jordi Sanchez e Jordi Cuixart.

Le misure definitive

La decisione di Rajoy è piuttosto dura e restrittiva. Il premier ha infatti dichiarato che verranno indotte delle elezioni straordinarie entro sei mesi in Catalogna. Come previsto dall’articolo 155 si procederà alla rimozione del capo della Generalitat catalana, dei consiglieri e dei vicepresidenti che insieme formano il governo della Catalogna. Il parlamento catalano avrà la sola facoltà di esercitare la funzione rappresentativa volta a proteggere la legalità e a controllare che tutto proceda secondo le indicazioni del Governo centrale. Rajoy ci tiene a precisare che con questa misura non verrà sospesa l’autonomia nè l’autogoverno della Catalogna ma verranno sospese soltanto le persone che hanno spinto la Catalogna fuori dai confini della legge. Per il popolo catalano è difficile da credere, ma soprattutto si teme, a questo punto, per la democrazia. Il Parlamento catalano verrà sciolto dal presidente del Governo. L’esercizio delle funzioni del presidente Carles Puigdemont e del suo governo verranno assunte dai ministeri corrispondenti. Il sistema amministrativo-istituzionale continuerà a svolgere la sua funzione ordinaria. Infine al Parlament non resterà altro che la sua funzione rappresentativa e dovrà rinunciare alla facoltà di proporre il candidato alla Generalitat e non potrà nemmeno avanzare qualsiasi tipo di iniziativa contro la Costituzione e contro l’Estatut.

L’articolo 155

E’ sconvolgente che il premier spagnolo abbia deciso di adottare l’articolo 155. Questo particolare articolo non viene dichiarato dai tempi della dittatura di Franco, ovvero dal ripristino della democrazia avvenuta nel 1978. La restrizione è stata avanzata nei confronti di una comunità autonoma del Paese spagnolo. Il che rende tutto ancora più grave. Madrid ha deciso di limitare così tanto la Catalogna che a stento si potrà ancora parlare di comunità autonoma. Oltre alle dure mosse che verranno imposte già sopracitate Madrid prenderà anche il controllo dei Mossos d’Esquadra (la polizia regionale catalana), della radio e della Tv pubblica. Il tutto per garantire una comunicazione “giusta” e “reale”. Madrid avrà anche la facoltà di sostituire i dirigenti sia della polizia che delle radio e delle tv catalane.