> > Inquirenti: "Bari-Lecce combinata dalle società"

Inquirenti: "Bari-Lecce combinata dalle società"

default featured image 3 1200x900

Sono due le partite dello scorso campionato sulle quali gli inquirenti sarebbero in possesso di prove schiaccianti. Una in particolare rischia di determinare una vera tempesta nel calcio italiano. Stiamo parlando di Bari-Lecce del 15 maggio 2011, decisiva per la salvezza dei giallorossi ma gara ...

Bari Lecce

Sono due le partite dello scorso campionato sulle quali gli inquirenti sarebbero in possesso di prove schiaccianti. Una in particolare rischia di determinare una vera tempesta nel calcio italiano. Stiamo parlando di Bari-Lecce del 15 maggio 2011, decisiva per la salvezza dei giallorossi ma gara per la quale le prove accumulate sarebbero già numerose e pesanti. Si parte da quell’autorete di Masiello, definito “vitale” per il funzionamento della combine e che lo stesso giocatore ha ammesso di aver commesso appositamente per ricevere i 50.000 euro promessi, ma poi si passa a fatti concreti: le minacce degli ultrà del Bari ai giocatori al fine di alterare l’esito delle partite ed un misterioso faccendiere che si sarebbe presentato nel ritiro del Bari con 300.000 euro “convincenti” per corrompere diversi giocatori. Ma non finisce qui perchè gli inquirenti sostengono di avere le prove che “sono stati dati in garanzia assegni poi tramutati in danaro contante a fine partita”, come spiegato dal procuratore Antonio Laudati nella conferenza stampa successiva agli arresti. Non solo, perché Laudati ha escluso in maniera categorica che la gara possa rientrare nel gruppo di quelle oggetto di scommesse: il passaggio di denaro infatti sarebbe avvenuto tra le società. Un’autentica bomba dagli effetti potenzialmente devastanti per entrambi i club pugliesi.

Ma molto torbida sembra anche essere la storia attorno a Bologna-Bari: in questo senso va letto l’inserimento nel registro degli indagati di Daniele Portanova. Decisivo fu un viaggio compiuto da Giacobbe e Carella a Bologna pochi giorni prima della gara: secondo gli avvocati di Masiello fu un viaggio di piacere insieme al ristoratore De Benedictis per informarsi sulla possibilità di aprire una pizzeria. Secondo gli inquirenti invece il viaggio fu “dettato” da Masiello ed i due incontrarono proprio Portanova al fine di convincerlo a combinare la gara. L’incontro effettivamente ci fu, come ammesso dallo stesso Portanova ma il vice-capitano dei rossoblù, evidentemente, non ha convinto gli inquirenti nell’interrogatorio di un mese fa nel quale ammise i contatti con Masiello che gli propose la combine negando però di averla consumata. Rimane da chiarire se oltre all’inevitabile omessa denuncia (reato comunque solo sportivo) Portanova si è macchiato di altri reati. E’ questo uno dei punti oscuri dell’inchiesta: l’avvocato del giocatore, Gabriele Bordoni, si dichiara stupefatto. “Vorrei capire quali sono i fatti“, ha detto. “Non c’e’ nessuna frode sportiva a carico di Daniele e ben sei persone confermano la nostra versione“. La nuova puntata è alle prime battute: molto presto si conosceranno novità affatto confortanti.