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Invecchiamento cerebrale: cause, sintomi e rimedi

Invecchiamento

I sintomi e le cause dell'invecchiamento cerebrale: come prevenirli e comprenderli in tempo per curare questo problema nel miglior modo possibile

Se si fa una ricerca sul dizionario Treccani si legge di “fisiologiche e graduali modificazioni strutturali e funzionali, cui il cervello va incontro con il passare del tempo”. E’ la definizione dell’invecchiamento cerebrale, un problema che colpisce soprattutto gli anziani, over 70-75, ma che in alcune persone, spesso, può manifestarsi anche prima. Solitamente è dovuto alla riduzione del volume e del numero delle cellule nervose, e comporta una serie di conseguenze più o meno evidenti nella vita quotidiana. Si va da una minore rapidità e abilità nell’eseguire specifici movimenti a un rallentamento nei processi di apprendimento. Le conseguenze e i sintomi dell’invecchiamento cerebrale, comunque, possono variare notevolmente tra uomini e donne e da soggetto a soggetto.

Invecchiamento cerebrale: cosa fare quando arriva

I primi sintomi dell’invecchiamento cerebrale, di solito, sono di tipo cognitivo, mentre le conseguenze più gravi possono portare a patologie più specifiche come il morbo di Parkinson e l’Alzheimer. Andando più nello specifico, l’invecchiamento cerebrale può essere causato da vari fattori: prima di tutto c’è la componente genetica che gioca un ruolo fondamentale in questo senso. Interviene, poi, lo stile di vita visto che un’alimentazione scorretta, una vita sedentaria, fumo e alcol danneggiano il cervello più velocemente. Ancora possono essere determinanti i contatti e le relazioni sociali: gli anziani soli e con meno contatti con le altre persone, hanno un cervello meno attivo che porta a un invecchiamento più veloce. Fondamentale, dunque, per prevenire ed evitare l’avanzamento dell’invecchiamento cerebrale, è mantenere uno stile di vita sano e corretto, con un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta e verdura, con un esercizio fisico quotidiano, ed evitando fumo, alcol e droghe. Non trascurare, poi, l’attività del proprio cervello, tenendo, ad esempio, sempre allenata la memoria leggendo libri, ad esempio, e scrivendo. Come è stato dimostrato da una ricerca pubblicata dalla rivista medica dell’American Academy of Neurology, nel 2013, infatti, le persone che in vita, sia da giovani che in età avanzata, hanno partecipato ad attività stimolanti, hanno avuto un invecchiamento cerebrale molto più lento rispetto a chi non ha mai svolto, o svolto poco, questa attività nell’arco della propria vita: è stata evidenziata una differenza di declino cognitivo pari a circa il 15%. La ricerca è stata realizzata su ben 294 persone anziane di 89 anni di età per un periodo di sei anni. Queste persone sono state sottoposte a una serie di test per misurarne la memoria: dopo la loro morte, poi, sono stati esaminati i loro cervelli ed è stata verificata la demenza e il livello di invecchiamento cerebrale in ciascuno di loro.