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Isola del Liri: la cittadina con due cascate nel centro storico

La cittadina

L’Isola del Liri, storica cittadina del Lazio in provincia di Frosinone, con le due cascate in centro, il Castello Boncompagni, la Chiesa di San Lorenzo Martire e il suo sviluppo.

L’Isola del Liri non è un’isola, bensì una cittadina che si trova tra Roma e Napoli, in provincia di Frosinone, e precisamente nella Valle del Liri, all’interno della Valle di Latina. E’ caratterizzata dalla presenza di una cascata in pieno centro storico e da antichissimi edifici che ospitano numerose opere d’arte, come il Castello Boncompagni – Viscogliosi, sorto circa nell’anno Mille. E’ un monumento nazionale, che costituisce uno dei monumenti più grandi e meglio conservati del Lazio. Una roccaforte costruita su una roccia nel fiume Liri – il quale nasce in Abruzzo, nella zona dell’Aquila, ed citato addirittura da Dante nella “Divina Commedia” con la definizione de “Il Verde” -, generando due ramificazioni del corso d’acqua e due cascate, la Cascata Grande e quella del Valcatoio. Entrambe sono alte circa 27 metri, ma la Grande risulta particolarmente spettacolare, quando di notte viene illuminata la notte: la mano dell’uomo esalta così la potenza della natura.

La località

Naturalmente le cascate si presentano in modo diverso a seconda delle precipitazioni, ma sono sempre magnifiche, soprattutto quando tra le sue acque compaiono i colori dell’arcobaleno.

Panorama d'autunno

Scenario suggestivo

Un po’ di storia

L’Isola del Liri è molto antica: le sue origini risalgono alle conquiste dei Romani e sono legate ai vicini comuni di Arpinum e Sora, che all’epoca comandavano Liri. Nel Medioevo, quest’ultima venne dominata dai Bizantini e dai Longobardi, nel IX secolo diventò parte della contea di Sora, nel Principato di Capua, e poi un feudo della famiglia dell’Isola tra il XII e la fine del XIV secolo, quando cominciò il dominio della famiglia Cantelmo. Nel Cinquecento divenne parte del Ducato di Sora e nel 1579 Papa Gregorio XIII, all’anagrafe Ugo Boncompagni, lo donò a suo figlio Giacomo, avuto nel 1548 da Maddalena Fulchi di Carpi, che lavorava alle dipendenze della cognata del pontefice, Laura del Ferro, a Bologna, dove in quel periodo si era trasferito il Concilio di Trento (1545-1563).

Donò a suo figlio il castello

Nobile della famiglia Boncompagni

I Boncompagni vivevano nell’imponente castello citato all’inizio, principale centro amministrativo di Liri. Nella cittadina si trova una chiesa dedicata a San Lorenzo Martire, dove negli ultimi tre anni del potere giacobino e soprattutto nel 1799 oltre 500 fedeli che si erano rifugiati lì, vennero uccisi dai rivoluzionari. Nel XIX, con Gioacchino Murat, Liri divenne parte del Regno di Napoli. In quel periodo sorsero numerose cartiere, poi lanifici, feltrifici e centrali idroelettriche grazie alla presenza del fiume Liri. L’Isola divenne uno dei pochi luoghi della zona a poter avere energia elettrica per gli abitanti e per uso pubblico. I n seguito lo sviluppo industriale della cittadina continuò, nonostante le difficoltà delle due guerre mondiali – l’Isola del Liri venne anche bombardata il 23 ottobre 1943 e nel 1944 fu coinvolta nella Battaglia di Montecassino nel 1944, quando nel paese si rifugiarono molti profughi, molte fabbriche vennero distrutte e numerosi macchinari persino trafugati -. Il declino arrivò negli Anni Sessanta, mentre continuavano ad essere fiorenti la tessitura e l’artigianato, con la produzione di mobili in stile.