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Israele in fiamme: evacuate 80mila persone

Israele in fiamme: evacuate 80mila persone

In fiamme i boschi della città a Nord di Israele. Il premier Netanyahu: «Ogni incendio doloso è un atto di terrorismo». E' stato di calamità. Finora hanno risposto la Russia, la Grecia, la Croazia, Cipro, l'Italia e la Turchia. Ben 60mila persone sono state evacuate da Haifa a causa degli ince...

In fiamme i boschi della città a Nord di Israele. Il premier Netanyahu: «Ogni incendio doloso è un atto di terrorismo». E’ stato di calamità.

Finora hanno risposto la Russia, la Grecia, la Croazia, Cipro, l’Italia e la Turchia. Ben 60mila persone sono state evacuate da Haifa a causa degli incendi favoriti anche dai forti venti e dalla tremenda siccità. Sono circa 60 mila le persone alle quali ad Haifa e sobborghi è stato ordinato di abbandonare le case poiché gli incendi stanno divampando nella zona.

Secondo tutti i media locali, sono 7 mila le case ad Haifa senza elettricità. La tv manda in onda le immagini di muri di fiamme che bruciano nei quartieri centrali di Haifa, arrivando fino a una pompa di benzina dove sono subito intervenuti con gli idranti i vigili del fuoco. L’appello è per l’invio di aerei per aiutare nello spegnimento delle fiamme e oggi hanno telefonato al presidente russo Putin invocando soccorso per una situazione che oramai è critica.

Ad Haifa quindi la situazione è drammatica. Per ora 132 persone sono state portate al pronto soccorso. “Ci sono incendi dolosi e molti non dolosi”, ha detto, aggiungendo che è probabile che “laddove si è trattato di incendi dolosi, si va nella direzione nazionalistica”. A chi invece ha lasciato le proprie case è stato chiesto di recarsi negli stadi e in altri siti messi in sicurezza. Buona parte di questi incendi sono nati a causa di fuochi non controllati – Israele è un posto con un clima piuttosto arido – ma secondo diversi giornali e fonti governative alcuni incendi sono stati dolosi. Il ministro della Sicurezza Interna Gilad Erdan ha dichiarato che quasi la metà degli incendi sono apparentemente dolosi, mentre il capo della polizia israeliana Roni Alsheich ha parlato di “alcuni” incendi dolosi e spiegato di dubitare che dietro ci sia un’azione organizzata. Sui social network, intanto alcuni arabi e palestinesi celebrano gli incendi e l’hashtag #Israelisburning è fra i trend topic.