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Italia e Grecia sole: l'UE non può ospitare tutti i profughi

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Test di solidarietà in Europa, ma, com'è spesso accaduto negli ultimi tempi, per i 28 paesi membri dell'Ue la solidarietà non è proprio un punto di forza. Succede così che la Commissione Europea, organo scelto dai 28, non certo imposto, stabilisca il numero di migranti da accogliere nel Vecchi...

Test di solidarietà in Europa, ma, com’è spesso accaduto negli ultimi tempi, per i 28 paesi membri dell’Ue la solidarietà non è proprio un punto di forza.
Succede così che la Commissione Europea, organo scelto dai 28, non certo imposto, stabilisca il numero di migranti da accogliere nel Vecchio Continente e che, al momento di definire, in pratica, quale sia la collocazione di tali persone, parecchi si tirino indietro.
E allora, se proprio si deve dare un giudizio, il test è andato maluccio.
Se infatti Francia e Germania hanno dato una disponibilità superiore a quella che era loro richiesta e se un paese come l’Irlanda ha deciso di partecipare al ricollocamento nonostante non vi fosse obbligata da alcun accordo, parecchi altri hanno dato disponibilità ben inferiori a quelle che competevano.
Risultati finale: al massimo, e con qualche sforzo, si può arrivare a ricollocare 35 mila persone, non certo 40 mila.
Quindi i 5 mila profughi che hanno il diritto allo status di rifugiati politici o a quello di migranti provenienti da aree in emergenza umanitaria dovranno rimanere a casa loro? Niente affatto. Il problema è europeo in ogni caso, perché i 5 mila saranno (o sono) già in Europa, ovvero in Italia e in Grecia, i paesi che, in base agli accordi di Dublino, devono provvedere alla prima accoglienza, al l’identificazione e all’esame delle domande di asilo, e che, da oggi, devono anche provvedere a ospitare in modo stabile i profughi che il resto dell’Europa ritiene eccedenti rispetto alle proprie capacità.
In questo momento vale il commento del ministro Alfano, che ha parlato di “un primo passo” e di un piano non ancora definito “all’ultimo dettaglio”.