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Italia Svezia, Malagò: 'Fossi in Tavecchio mi dimetterei'

Italia Svezia

Italia Svezia. Arrivano i commenti di Giovanni Malagò, presidente del Coni su Tavecchio, n 1 della Figc: "se fossi in lui mi dimetterei".

Il deludente match Italia Svezia, finito in pareggio sta percorrendo il mondo del calcio italiano come una scossa di terremoto. Alle già aspre critiche dei giocatori fanno seguito le parole dei pezzi grossi della Figc, del ministero dello sport e del Coni. Critiche che pesano come macigni su tutti gli addetti ai lavori. Si è alla ricerca delle cause della sconfitta che hanno visto l’Italia mancare la qualificazione dopo 60 anni. A nulla sono serviti il tifo e le speranze di rientrare dopo la sconfitta dell’andata. Intanto, volenti o nolenti, ci ritroviamo esclusi da Russia 2018. Intanto giungono serrate le critiche al presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ritenuto da più parti responsabile della sconfitta. Per lui solo parole dure, come quelle di Paolo Cannavaro. A queste si legano quelle del rieletto presidente del Coni, Giovanni Malagò.

Italia Svezia: parla Malagò

Il presidente del Coni attende per adesso l’arrivo di domani, quando si unirà a una riunione dei membri della Figc. Riunione presieduta da Tavecchio. Ha commentato la posizione del collega dicendo: “se fossi in lui mi dimetterei“. La debaclé subita dagli azzurri è per lui frutto di una valutazione errata che non può essere sicuramente fatta pesare solo sulle scelte del tecnico Ventura. Il problema sicuramente è da ricercarsi nella gestione e nella valutazione delle risorse messe a disposizione della squadra. A chi gli chiede se ci sarà un possibile commissariamento della Figc, risponde dicendo che non esistono procedure per casi simili. “Il commissariamento da parte del Coni può avvenire se e solo se in una federazione non funziona la giustizia sportiva. O se i campionati non funzionano o per gravi irregolarità amministrative.” Ma pare che nessuna delle tre condizioni si sia verificata al momento. Invoca la presenza di responsabilità non scritte e di competenze non ben esercitate. Dimettersi significherebbe ammettere l’errore e prepararsi per superarlo.

Ha poi ringraziato Buffon per il bel calcio che ha regalato agli italiani in questi anni. Ha aggiunto di aver percepito il suo grido di dolore non solo come il fallito raggiungimenti di un record personale (sarebbe stato il primo nella storia a disputare 6 mondiali), ma come la sconfitta di una intera generazione di giovani calciatori. Sconfitta che si è concretizzata anche nella mancata qualificazione degli Under 21 a due Olimpiadi. Un periodo insomma non proprio felice culminato nella sconfitta della partita Italia Svezia.

Parla il Ministro Lotti

Critiche giungono anche dal Ministro dello Sport Luca Lotti. “Una giornata sportivamente triste” avrebbe detto il ministro. Per lui occorre ripartire con una totale rifondazione del calcio italiano. Bisogna secondo il ministro ripartire facendo scelte coraggiose. Il programma di riforme investirebbe l’intera struttura calcistica: dalla serie A fino ai settori giovanili. Nulla può essere escluso dal rinnovamento che questa sconfitta choc ha inflitto all’Italia. Choc che sembra aver risvegliato l’intero mondo del pallone dal suo stato di torpore.

Le parole di Tavecchio

Deluso e amareggiato” si sarebbe detto Carlo Tavecchio, n.1 della Figc. Sulle sue spalle grava il peso della sconfitta subita nella recente partita. Sarà lui a dover affrontare da più lati il terremoto che questa sconfitta ha provocato. Domani sarà giornata di risposte da dover fornire davanti a un auditorium agguerrito. Nel frattempo giungono le dimissioni del ct Ventura, ritenuto tra i responsabili della debacle choc di ieri. A chiudere le parole di Gigi Buffon, a metà tra la disperazione per la sconfitta e la speranza della rinascita. “Sicuramente non abbiamo dato il meglio di noi, ma una speranza per il calcio italiano ancora c’è! noi dopo le brutte cadute troviamo il modo di rialzarci“. Parole confortanti e fiduciose.

Calcio e Politica

La sconfitta della nazionale ha anche acceso il dibattito all’interno del mondo politico. Qui due opposte visioni si scontrano. L’una è quella di Renzi, segretario del PD, che medita sulla sconfitta richiamando anche lui a una rifondazione totale. “La sconfitta sia un momento di riflessione per il mondo del calcio“. L’altra è quella di Salvini, che invece lamenta un eccessivo numero di stranieri nelle fila del calcio italiano. Un richiamo a un maggiore investimento sulle risorse giovanili italiane, proposto dal segretario della Lega alla fine della tristemente nota partita Italia Svezia.

Una partita che resterà nella storia calcistica per anni. Una sonora sconfitta dettata dalla superbia e dall’incompetenza. Si spera in una futura rinascita. “Melior de cinere surgo” recita un motto latino.

Parole l’Oltralpe

Non mancano gli sfottò e le reazioni estere allo choc della mancata partecipazione italiana ai Mondiali 2018. In Francia si possono leggere titolo dell’Equipe come “Ciao Italia!” o “Terremoto in Italia“. Un più sobrio “Gli azzurri non vedranno i mondiali” giunge dai titoli sulle pagine di France Football. A seguirli gli spagnoli di Marca, dal titolo “Catastrofe storica, la prima Coppa del Mondo in 60 anni senza gli azzurri“. O ancora ASun mondiale senza Italia“. Ultimo, ma quanto meno consolatorio il titolo di un giornale madrileno, che sportivamente recita il titolo: “Buffon non merita questa Italia“. Un po’ offensivo forse ma sinceramente amante del calcio.