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Italia, tasse non pagate per un totale di 109 miliardi di euro l'anno

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Secondo la relazione depositata in Parlamento in allegato al Def, l'evasione fiscale in Italia ammonta a circa 109 miliardi di euro l'anno. In Italia la differenza fra le imposte che dovrebbero essere versate e quelle che in effetti lo sono ammonta a un totale di entità impressionante: 109 miliard...

Secondo la relazione depositata in Parlamento in allegato al Def, l’evasione fiscale in Italia ammonta a circa 109 miliardi di euro l’anno.

In Italia la differenza fra le imposte che dovrebbero essere versate e quelle che in effetti lo sono ammonta a un totale di entità impressionante: 109 miliardi di euro ogni anno. A sostenerlo è un documento depositato presso il Parlamento italiano all’atto della presentazione del Def 2017.

La Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva

Si intitola “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” il documento depositato insieme con il Documento di programmazione economica e finanziaria alla base della manovra del prossimo anno. All’interno di questo dossier si valutano, con riferimento al periodo 2010 – 2014, le differenze fra le imposte che dovrebbero ogni anno essere pagate nel nostro paese e quelle che in effetti risultano nelle casse dello Stato. Il totale è di quasi 109 miliardi: 108,7 miliardi, per la precisione, con 98,3 legati ai tributi principali e 10,4 ai contributi.

L’Iva è l’imposta più evasa. Più di un caso ogni quattro di Imu non pagata in modo corretto

L’imposta più evasa in assoluto rimane l’Iva, con un valore medio annuo di 39,9 miliardi di euro. Segue l’Irpef, per un totale di 31 miliardi, di cui la gran parte (30,7 miliardi) relativi all’Irpef per il lavoro autonomo e di impresa.

Per semplici errori (errori di valutazione delle imposte o imposte valutate in modo non corretto e poi non pagate) si verifica un ammanco di 12,4 miliardi di euro. Questo solo per Irpef (1,5 miliardi), Ires (1,3 miliardi), Iva (8 miliardi) e Irap (1,6 miliardi).

Per quanto invece riguarda l’Imu, lo studio registra un valore di 5,3 miliardi nel 2014, in aumento rispetto ai 4 miliardi di due anni prima. Indicando con il nome di “propensione al gap” la percentuale di casi in cui una specifica tassa non viene pagata nel modo corretto, l’Imu presenta un indice uguale al 27% circa (più di un caso ogni quattro).