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Ittero occhi gialli bambini: cause e cure

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La colorazione giallognola di pelle ed occhi provocata dall'ittero si può curare tranquillamente, una volta individuate le cause scatenanti: approfondiamole. Non pensiamo che sia un problema esclusivo dei bambini appena nati: l’ittero, o itterizia, è una reazione dell’organismo alla concentra...

La colorazione giallognola di pelle ed occhi provocata dall’ittero si può curare tranquillamente, una volta individuate le cause scatenanti: approfondiamole.

Non pensiamo che sia un problema esclusivo dei bambini appena nati: l’ittero, o itterizia, è una reazione dell’organismo alla concentrazione eccessiva di bilirubina, – un pigmento biliare giallo-rossastro -, nel sangue, che si manifesta in maniera visibile in chi ne è affetto con pelle e sclera degli occhi che assumono un colorito giallognolo: questo particolare effetto cromatico rende immediatamente riconoscibile il disturbo, permettendo di intervenire subito per curarlo.

E’ particolarmente frequente nei neonati, soprattutto se venuti al mondo pre-termine, poiché il loro fegato non è ancora totalmente funzionale per lo smaltimento della bile e può comparire il secondo o terzo giorno dopo la nascita: in questi casi, l’ittero è fisiologico e viene trattato in incubatrice, con l’esposizione dei bimbi ad una speciale luce blu, che lo fa scomparire nel giro di pochi giorni.

Se, invece si manifesta quando mamma e bambino sono già stati dimessi dall’ospedale, occorre far visitare il bebè al pediatra: questa condizione, infatti, non sempre può o deve essere risolta con la fototerapia, poiché può dipendere anche da cause esterne all’organismo del piccolo. Esiste, infatti, un ittero da allattamento, che si verifica quando la puerpera non produce abbastanza latte dal seno: per evitare che il fegato del bimbo risenta di questa mancanza di nutrienti, il medico farà inserire un latte formulato ad integrazione dei pasti da poppata e l’ittero regredirà in breve tempo.

Molto più raro il caso in cui sia proprio la composizione del latte materno a determinare un aumento momentaneo della bilirubina nel sangue del neonato, ma questa condizione si risolve spontaneamente nell’arco di alcune settimane. Vi è poi una forma di itterizia causata dall’incompatibilità del gruppo sanguigno, specialmente se di fattore RH opposto, ma vi si pone rimedio facilmente, praticando alla madre iniezioni di immunoglobulina.

Diverso il discorso se l’ittero compare in bambini già grandi o quando si è adulti: necessario individuare l’esatta causa della comparsa della colorazione gialla di pelle ed occhi, per mettere in atto la terapia più efficace, visto che in questi casi si tratta di problemi più seri, rispetto a quelli dei neonati. La bilirubina si genera dal decadimento dell’emoglobina presente nel sangue ed è in circolo in due forme, una diretta ed una indiretta: quest’ultima non è solubile ed è il fegato a trasformarla con un enzima che la lega ad un acido; grazie a questo procedimento, viene poi riversata e disciolta nella bile contenuta nella cistifellea, dalla quale, infine, passa nell’intestino.

Bisogna per prima cosa scoprire quale delle due forme di bilirubina è in eccesso nel sangue per poi procedere con la cura migliore: una delle cause più frequenti dell’ittero è la formazione di calcoli alla colecisti, dei sassolini che possono essere proprio di bilirubina aggregata o di colesterolo, che finiscono per intasare la cistifellea ed impedirne la normale funzionalità, oltre che provocare in alcuni soggetti coliche molto dolorose e persistenti. Nelle maggior parte dei casi, si decide di intervenire chirurgicamente per asportare la colecisti ed evitare le manifestazioni dolorose e, soprattutto, la possibilità che i calcoli arrivino al pancreas attraverso i dotti, generando la pancreatite.

L’operazione, salvo casi eccezionali, viene eseguita in laparoscopia e il paziente viene dimesso in un paio di giorni: si deve osservare una dieta priva di grassi e fritti per un mese, durante il quale il fegato si abitua a rilasciare la bile direttamente nell’intestino, dopo di che si può tornare ad un’alimentazione normale.

Se invece al paziente che presenta ittero viene diagnosticata la sindrome di Gilbert, non viene effettuato nessun trattamento, poiché la colorazione giallognola è comunque transitoria e di carattere benigno. La situazione più grave è quella in cui si siano sviluppati dei tumori, che vanno ovviamente trattati e/o rimossi il prima possibile.