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Jeans troppo stretti hanno quasi ucciso una 52enne

composite jean damage

La storia Tremendo incidente a causa di un paio di jeans super- attillati - in inglese skinny jeans, jeans a pelle - per una 52enne britannica, Jane Rylance, casalinga di Ormskirk nel Lancashire (o Lancs), nel Nord-Ovest del Paese. Proprio per quel motivo, infatti, la donna ha letteralmente ris...

La storia

Tremendo incidente a causa di un paio di jeans super- attillati – in inglese skinny jeans, jeans a pelle – per una 52enne britannica, Jane Rylance, casalinga di Ormskirk nel Lancashire (o Lancs), nel Nord-Ovest del Paese. Proprio per quel motivo, infatti, la donna ha letteralmente rischiato di perdere la vita o almeno l’amputazione di una gamba. Era aumentata leggermente di peso, ma ha deciso comunque di “lanciarsi” indossando jeans un po’ sexy per andare alla festa di un amico, alla quale era stata invitata. Ma quando si è data alle danze, è svenuta, perché quei pantaloni erano davvero troppo stretti – infatti, ha ammesso, non si sentiva comoda già prima di recarsi alla festa –.

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Fortunatamente si è ripresa pochi minuti dopo, ma ha comunque deciso di tornare a casa a riposare e, quando si è svegliata, il mattino dopo, ha notato che aveva le gambe terribilmente gonfie. Spaventata, è corsa subito in ospedale, dove, dopo accertamenti, le hanno diagnosticato la cosiddetta sindrome compartimentale.

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Si tratta di una patologia che danneggia i nervi e i muscoli, dovuta ad un’eccessiva pressione esercitata sui tessuti: i “famosi” jeans stavano praticamente “strozzando” le gambe di Jane. I medici hanno dovuto intervenire d’urgenza in particolare sulla sinistra per dare “respiro” ai tessuti, e hanno comunicato alla donna che, se fosse arrivata in ospedale soltanto un’ora più tardi in quelle condizioni – il sangue non riusciva a scorrere, causando carenza di ossigeno –, avrebbero dovuto procedere all’amputazione dell’arto per salvarle la vita. Non solo: la donna, ancora terrorizzata per il rischio che ha corso, ha dovuto sottoporsi anche ad altri quattro interventi chirurgici, compresi innesti utilizzando la pelle delle cosce, e naturalmente ora deve fare i conti con le cicatrici che le sono rimaste.

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“Sono felice di essere ancora viva. Nessuna moda vale l’incubo che ho vissuto. Non indosserò mai più jeans così stretti. Modelli del genere possono uccidere, e dovrebbero avere un’etichetta che lo ricorda”, ha spiegato Jane dopo l’assurdo, scampato pericolo. “Nessuna moda vale l’incubo che ho vissuto”, ha detto con onestà: i jeans che la 52enne indossava erano di marca (“New Look”) e costavano 40 dollari, pari a quasi 31 sterline.

Il caso di una 35enne australiana

Il caso di Jane, per quanto bizzarro, purtroppo non è l’unico: nel giugno del 2015, ad Adelaide, in Australia, una giovane donna di 35 anni, dopo aver passato un’intera giornata ad aiutare un’amica a traslocare e a pulire gli armadietti della vecchia casa rimanendo accovacciata praticamente per tutto il tempo, tornando a casa non aveva più forza nelle gambe a causa dei suoi skinny jeans (a pelle), molto di moda tra le giovani, e si è accasciata per strada. Soccorsa, è stata accompagnata in ospedale, dove è rimasta ricoverata per quattro giorni per accertamenti. I medici hanno scoperto gli stessi danni riscontrati nei muscoli e nei nervi di Jane. Il caso è stato discusso anche sulla rivista specialistica britannica Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry dal neurologo australiano Thomas Kimber, il quale ha definito la giovane connazionale “letteralmente una vittima della moda” – espressione talmente famosa da essere usata correntemente anche in lingua inglese: fashion victim –.