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Juncker: scenario Grexit pronto nel dettaglio

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Le parole del lussemburghese Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker risuonano minacciose per tutto il continente, Atene compresa. La Commissione, secondo Juncker, "ha uno scenario per l’uscita della Grecia dall’euro preparato nel dettaglio". Pronti alla Grexit, pronti cioè ...

Le parole del lussemburghese Presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker risuonano minacciose per tutto il continente, Atene compresa.

La Commissione, secondo Juncker, “ha uno scenario per l’uscita della Grecia dall’euro preparato nel dettaglio”. Pronti alla Grexit, pronti cioè alla soluzione “in cui perdiamo tutti”, come ha evidenziato, in uno slancio di onestà, il Presidente del Consiglio UE Donald Tusk.

Finora Atene non ha presentato alcuna proposta ufficiale per uscire dallo stallo, ed è chiaro che la mossa tocca al governo presieduto da Alexis Tsipras. Quest’ultimo si è limitato a preparare il terreno nell’ultima settimana, una mossa dopo l’altra, finora tutte vincenti (o, almeno, così pare) per poi esporre, ma solo a parole, ai leader europei la sua strategia per il salvataggio: tutto dovrebbe basarsi su un prestito ponte, che consenta alla Grecia di sopravvivere fino a che gli accordi non saranno definiti appieno.

L’urgenza e l’utilità di questo passo intermedio sono fin troppo chiari: non è eccessivo riportare, come hanno fatto alcuni quotidiani, che in Grecia si rischia una crisi umanitaria. Il sistema bancario è a corto di liquidità e la popolazione è soggetta ad una pressione eccessiva, che deve essere interrotta quanto prima, perché non inizi a somigliare a quella indotta da un assedio medievale.

L’ala dura dell’Europa, cioè la Germania, si è finora dimostrata per nulla comprensiva e per nulla disposta al dialogo e, come spesso accade (dettaglio dal quale sono in molti, ormai, a essere infastiditi), coincide con la linea delle istituzioni europee, ben riassunta dalle parole di Juncker.

Il nuovo ministro delle finanze greco Euclides Tsakalotos ha già dimostrato il suo valore, rispondente alle attese, di uomo della pacificazione: si è presentato di fronte alla Commissione spiegando che l’assenza di un testo scritto rappresentava “la volontà politica di un nuovo inizio” e conquistando la fiducia (fosse anche solo temporanea) dei suoi interlocutori.

Ora Atene avrà tempo fino a giovedì per la presentazione della sua proposta ufficiale, con l’obiettivo di sbloccare il prestito ponte. A partire poi dal fine settimana, si darà il via ai lavori dell’Eurogruppo per la chiusura dei negoziati.