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La 'bella vita' del capobranco stupratore di Rimini: tra abiti e scarpe

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Il capobranco, responsabile dello stupro avvenuto a Rimini, conduceva davvero una bella vita fatta di begli abiti e scarpe. Ecco la sua storia.

Abiti firmati, papillon, scarpe di lusso, insomma, il responsabile dello stupro avvenuto a Rimini conduceva una vita all’insegna del lusso e della ricchezza più sfrenata.

Il responsabile dello stupro avvenuto a Rimini si chiama Guerlin Butungu ed è un ragazzo congolese di 20 anni richiedente asilo e ospite presso un centro di accoglienza di Pesaro. Gli altri responsabili del reato sono un nigeriano di 17 anni e due marocchini di 15 e di 16 anni nati e cresciuti in italia e appartenenti alla seconda generazione. Dei minorenni si sa veramente poco, anche perché sono protetti dalla legge sui minorenni, per quanto riguarda il capobranco, le informazioni sul suo conto sono veramente interessanti.

Chi è Guerlin Butungu

Sicuramente la vita di Guerlin Butungu non è affatto male, anzi. La sua è davvero una bella vita contraddistinta da abiti eleganti, giacca e cravatta, papillon, cappellini, scarpe, tutto all’ultima moda, con le cuffie per ascoltare musica che sono ormai un classico tra i migranti in cerca di una vita migliore.

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Se si spulciano un po’ i social, si possono vedere delle sue foto. In alcune indossa un completo grigio mentre ringrazia Geova. Altre immagini lo mostrano con una frase, un post sul razzismo e alcune frasi di Mario Balotelli dove dice che “le diverse esperienze della vita lo fanno reagire in modo diverso dagli altri”.

Insomma, la sua sembrerebbe davvero una bella vita, a differenza di molti giovani che non riescono a trovare un lavoro, che non riescono ad essere dipendenti dai genitori e fanno affidamento su di loro. La vita di Guerlin è lontanissima dai molti migranti e da molti giovani italiani presenti in Italia.

I figli della seconda generazione

I responsabili dello stupro, considerando anche le loro vite, non sono i classici profughi o migranti di oggi che fanno fatica, che sono emarginati e vivono ai bordi della società. Sono i figli della seconda generazione, figli cresciuti e nati in Italia da immigrati regolari. Alcuni di loro hanno dei precedenti per spaccio, furto, ma non si sono mai spinti a una violenza come quella accaduta a Rimini. Sono giovani che abitano nelle province di Pesaro e che sono stati immediatamente riconosciuti e per cui costituirsi è stato il passo successivo.

Guerlin aveva capito che da lì a poco lo avrebbero arrestato. Aveva tentato una fuga in Francia, ma senza successo, in quanto è stato immediatamente catturato.

Sono due stili di vita diversi, ma legati. Il ragazzo congolese dalla bella vita, ospite in un centro di accoglienza, ma libero di girare tra i paesi della provincia insieme agli altri e con i quali si sviluppano affinità, arrivando a commettere il reato di stupro e di aggressione.