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La Contessa di Castiglione, la donna più bella dell'800: i ritratti

Contessa del Risorgimento

Virginia Oldoini, la bellissima Contessa di Castiglione, cugina del Conte Camillo Benso di Cavour che, come amante di Napoleone III, contribuì all’Unità d’Italia, e le sue numerosissime fotografie.

Il personaggio

Foto più famosa

Ricordate Virginia Oldoini, contessa di Castiglione, cugina del Conte Camillo Benso di Cavour, la quale contribuì a suo modo all’Unità d’Italia come amante per oltre un anno dell’imperatore dei Francesi Napoleone III, garantendo l’appoggio della Francia al Regno di Sardegna nella Guerra di Crimea (1853 – 1856) contro l’Impero russo, fatto che avrebbe portato alla II Guerra d’Indipendenza contro l’Impero asburgico nel 1859? L’aristocratica era nota non solo per tale relazione – di cui era orgogliosissima per i suoi esiti, ma che comprensibilmente aveva mandato su tutte le furie la moglie del sovrano, la religiosissima e fortemente anti-italiana Imperatrice Eugenia, che si disse avesse persino organizzato un attentato al marito per accusare la Castiglione e ottenerne l’allontanamento dalla corte, cosa che avvenne nel 1857 –, bensì anche per essere stata considerata la donna più bella o comunque una delle più belle d’Europa nell’Ottocento e assolutamente consapevole del suo fascino: diciamo pure senza mezzi termini vanitosa.

Aveva paura d'invecchiare

Virginia era terrorizzata dall’idea di invecchiare e quando questo cominciò precocemente ad avvenire, ordinò di far sparire tutti gli specchi del suo palazzo: per lei, la perdita della propria bellezza, per la quale aveva un vero e proprio culto, fu un lutto. Piuttosto mantenne le foto del passato, per ricordare com’era un tempo, come se fosse rimasta la stessa.

Vanitosa

Della Contessa di Castiglione circolano oltre 400 ritratti, molti dei quali erano fotografie di cui era lei stessa ad ideare la scenografia.

Foto originale

Foto particolare

Tra le prime fotografie vi furono dunque le sue ed è lecito pensare che oggi sarebbe un’amante dei selfie.

Altra immagine

Le sue furono foto artistiche

Nel periodo in cui visse a Parigi, si rivolse al rinomato studio fotografico Mayer & Pierson, molto in voga tra l’aristocrazia della capitale francese. Per pagarlo, attingeva alle sostanze del marito, finendo per ridurre sul lastrico l’uomo – da lei tanto disprezzato da essere definito “il povero becco” . Virginia, inoltre, era convinta che, se sua madre l’avesse portata subito a Parigi, invece che farla sposare a Castiglione, “ci sarebbe stata un’italiana sul trono di Francia” e non una spagnola, qual era Eugenia –.

Ella sceglieva abiti insoliti e dagli effetti teatrali per le sue foto, come insolite e particolari erano le pose del soggetto, che ne mettevano in evidenza non solo la vanità, l’assoluto narcisismo, ma anche la trasgressione e il suo essere una donna moderna per il suo tempo.

Foto della nobildonna

Ammirata dagli uomini e odiata dalle donne, ma anche invidiata e copiata nel suo stile, la “mania” di Virginia di farsi fare fotografie non era comunque capita dai suoi contemporanei, che definivano le sue immagini “inquietanti” – tanto più che era quasi sempre seria, triste, con la bocca all’ in giù -, in quanto “i suoi motivi erano poco chiari”.

Foto particolare

Foto triste

Motivi che erano evidentemente erano immortalare la sua giovinezza che lei pensava eterna e di ricercare un ideale di perfezione.

Tentò (invano) di far esporre le sue fotografie

La contessa

Prima di morire in povertà a Parigi il 28 novembre del 1899, a 62 anni, la Contessa di Castiglione aveva cercato invano di organizzare una mostra delle sue numerose fotografie all’Esposizione Universale del ‘900, di cui aveva pensato anche il titolo: “La donna più bella del secolo”. Oggi album con le sue immagini sono conservati al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino e al Metropolitan Museum a New York, dove si trovano 289 fotografie della nobildonna provenienti proprio dall’atelier di Mayer e Pierson.

La bellezza della contessa

A lei sono stati dedicati alcuni film, italiani (con Doris Duranti nel 1942) e non (con Yvonne De Carlo, nel 1954, e disponibile su YouTube), una miniserie televisiva (con Francesca Dellera, 2006), documentari (anche uno speciale de “La Storia Siamo Noi”, pubblicato su YouTube) e libri.

Le parole di Gozzano e di D’Annunzio

Della Contessa Castiglione scrissero anche grandi poeti come Guido Gozzano e Gabriele D’Annunzio. Il primo la citò in questi versi: ”

“…come quella Contessa Castiglione
bellissima, di cui si favoleggia.
Allo sfiorire della sua stagione,
disparve al mondo, sigillò le porte
della dimora e ne restò prigione.
sola col Tempo, tra le stoffe smorte,
attese gli anni senz’amici senza
specchi, celando al popolo, alla Corte
l’onta suprema della decadenza…”

Mentre il secondo scrisse: “Darei la maggior parte dei suoi ritratti troppo numerosi e troppo diversi, per conoscere il timbro della sua voce”.