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La Gemma del Monte Di San Severino vicino Salerno

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In provincia di Salerno, nei pressi del fiume Mingardo e nella cosiddetta gola del diavolo, esiste un piccolo borgo posto su una rupe chiamato San Severino di Centola, riportato alla ribalta e fatto diventare un'attrazione turistica grazie a "Il Borgo", un'associazione nata per salvaguardare questo ...

In provincia di Salerno, nei pressi del fiume Mingardo e nella cosiddetta gola del diavolo, esiste un piccolo borgo posto su una rupe chiamato San Severino di Centola, riportato alla ribalta e fatto diventare un’attrazione turistica grazie a “Il Borgo”, un’associazione nata per salvaguardare questo luogo.

Il suddetto si può visitare gratuitamente, ma sono ben accette offerte libere da inserire all’interno di un grosso masso adibito a salvadanaio.

Il nome di questo villaggio pare sia stato preso da quello di un’importante famiglia che vi abitava e si registrano insediamenti sin dal VII secolo da parte di soldati mercenari bulgari che avevano il compito di controllare la gola del fiume.

Col passare dei secoli al borgo vennero apportate diverse migliore, tra cui una cinta muraria e una chiesa (volute da Federico II); quest’ultima è stata recentemente restaurata insieme alla piazzetta antistante, dove ogni anno viene allestito il presepe natalizio ed è luogo di manifestazioni teatrali e canore.

Nel XV secolo si verificò invece un periodo di decadimento poiché i Sanseverino vennero esiliati a causa di un contrasto con Carlo V e il loro feudo fu diviso in piccole parti e svenduto.

I nuovi proprietari tassarono in maniera esosa la popolazione che fu anche decimata da un’epidemia di peste nel 1624.

Tutto ciò ovviamente portò al graduale abbandono del borgo, accentuato poi dalla costruzione della linea ferroviaria Pisciotta- Castrocucco.

Gli ultimi abitanti rimasero lì fino al 1977, mentre oggi San Severino è solo una meta turistica intrisa di storia e capace di regalare un magnifico panorama.