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La Grotta Mangiapane, Trapani: il borgo scavato nella roccia

Grotta mangiapane

Le Grotte di Scurati: presenze preistoriche  Avete mai sentito parlare della Grotta Mangiapane, situata in provincia di Trapani, in Sicilia? Si tratta di un borgo scavato nella roccia e in particolare è una delle Grotte di Scurati – una frazione del comune di Custonaci che comprende anche le ...

Le Grotte di Scurati: presenze preistoriche

Avete mai sentito parlare della Grotta Mangiapane, situata in provincia di Trapani, in Sicilia? Si tratta di un borgo scavato nella roccia e in particolare è una delle Grotte di Scurati – una frazione del comune di Custonaci che comprende anche le altre otto grotte di Buffa, del Crocifisso, Rumena, Miceli, Cufuni, della Clava, di Maria Santissima, e dell’Abisso del Purgatorio –, abitate dagli uomini primitivi nella preistoria – precisamente nel periodo paleolitico – . La grotta in questione è alta circa 70 metri, larga 13 e profonda 50: abbastanza “comoda” per viverci. Tra i primi dell’Ottocento (1819) fino alla metà del Novecento, era abitata dai Mangiapane – ovviamente è da qui che prende il nome –, una famiglia di contadini e pescatori. Essi costruirono delle case i cui colori si mimetizzavano con quelli della terra, poi delle stalle per ospitare gli animali, un forno a legna e anche una cappella; il tutto all’interno di un paesaggio mozzafiato, con alle spalle il Monte Cofano – nella cui “Riserva naturale orientata” si trovano alcune delle grotte già citate – e davanti il Golfo di Erice.

Come abbiamo detto, questo luogo era abitato fin dal Paleolitico: vi troviamo dei reperti risalenti al Paleolitico superiore (tra i 2,58 milioni a 10 000 anni fa), tipo denti e ossa di animali, selci lavorate, ossidiane e graffiti, scoperti a partire dal 1870 dal marchese parmense Guido Dalla Rosa Prati (1821 – 1888), il quale – organizzatore di altre spedizioni archeologiche in Sicilia, per esempio a Pantelleria – esaltava la tranquillità della grotta vicino a Trapani, contrapponendola al rumore cittadino. I reperti che vi scoprì, sono oggi conservati presso il Museo Pepoli di Trapani e presso quello Etno Antropologico di Parigi. Molti anni più tardi, nel 1925, vi furono altri scavi da parte del paleontologo parigino Raymond Vaufrey (18980-1967) e poi ancora dalla Soprintendenza dei beni culturali di Trapani sotto la direzione dell’archeologo palermitano Sebastiano Tusa.

La famiglia Mangiapane

Purtroppo, invece, non ci rimangono numerose testimonianze di come vivesse l’umile famiglia Mangiapane, ma di sicuro in modo semplice. Certamente si sa che questa accolse benevolmente l’aristocratico archeologo, il quale ha riferito per iscritto di un anziano signore, nato proprio nella Grotta Mangiapane, che, curioso, s’informava delle indagini ed era stato invitato a bere e mangiare con lui e i suoi compagni – gli fecero scoprire il salame, che non aveva mai assaggiato -.

In seguito il villaggio visse un periodo di abbandono, poi associazioni culturali locali e gli ultimi membri della famiglia Mangiapane lavorarono al restauro delle caratteristiche casette.

Il presepe vivente, gli antichi mestieri e Il commissario Montalbano

Questo luogo è rimasto così da un secolo: l’interno delle abitazioni è ancora visitabile dai turisti. Dal 1983, nel periodo natalizio, circa 160 persone organizzano un presepe vivente: la Grotta Mangiapane, con le sue modeste case, è indubbiamente adatta. La manifestazione si chiama Presepe vivente di Custonaci – La Natività e i Mestieri Tradizionali, dato che qui ci sono ancora attrezzi da lavoro ottocenteschi. I figuranti sono circa 160. Tale presepe è talmente bello, che dal 2006 è citato nel Registro Eredità Immateriali della Sicilia. Ultima, interessante curiosità di questa grotta- paese, è che è stato tra le location della sempre apprezzatissima serie televisiva tratta dall’omonimo romanzo di Andrea Camilleri Il commissario Montalbano, il cui protagonista interpretato dall’attore Luca Zingaretti.

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