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La Regione Puglia introdurrà il reddito di dignità: ecco come funziona

Puglia, Emiliano introduce il reddito di dignità

Si chiamerà reddito di dignità, con l'acronimo Red, il provvedimento posto in essere dalla regione Puglia, e a beneficiarne saranno circa 60 mila residenti della Regione Puglia che versano in stato di disoccupazione permanente. Non si tratterà 'di una misura assistenziale' come ha già avuto mo...

Si chiamerà reddito di dignità, con l’acronimo Red, il provvedimento posto in essere dalla regione Puglia, e a beneficiarne saranno circa 60 mila residenti della Regione Puglia che versano in stato di disoccupazione permanente.

Non si tratterà ‘di una misura assistenziale’ come ha già avuto modo di chiarire Michele Emiliano, il governatore della Regione, che su twitter ha annunciato i termini del provvedimento, tanto caro al Movimento 5 stelle. ‘Beppe Grillo – scrive Emiliano su twitter – lo confesso, mi ha chiesto di dimostrare ai suoi la differenza tra il dire e il fare. Spero di esserci riuscito facendo una cosa di sinistra’.

Sarà uno sforzo importante quello che riguarderà la Regione, che elargirà 350 milioni di euro (70 milioni per 5 anni). ‘Il beneficiario di Red è obbligato ad accettare uno specifico percorso di tirocinio per l’inserimento socio lavorativo‘, ha chiarito il governatore Emiliano, subordinando l’erogazione del contributo solo a coloro che dimostreranno nei fatti di essere disposti ad essere reinseriti sul mercato del lavoro. Insomma, chi beneficerà del sussidio, non potrà rimanere con le mani in mano.

Per coloro che si ammalano oltre i dieci giorni, o si assentano ingiustificatamente dal tirocinio per tre giorni, perderanno il diritto al sussidio, mentre lo stesso varrà anche per coloro che riusciraranno a trovare un lavoro anche a tempo determinato. La durata della prestazione non potrà comunque superare i 12 mesi.

Gli aiuti riguarderanno circa 20 mila famiglie: un nucleo familiare di cinque persone, incasserebbe 600 euro al mese (7mila 200 ogni anno); quattro persone, 520 euro (6mila 240); tre, 430 euro (5mila 160); una coppia, 330 euro (3mila 960); chi è solo, 210 euro (2mila 520 all’anno).

Sarà grazie al lavoro dei centri per l’impiego e delle amministrazioni comunali che verranno selezionate le famiglie che potranno beneficiare del sussidio. Sui tempi entro i quali la normativa entrerà a regime, Emiliano non si è ancora sbilanciato: ‘Mi auguro che entro la fine dell’anno finisca tutto. Ma non basterà fare una legge, dovremo applicarla correttamente’.