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Entro il 2020 la sharing economy triplicherà gli incassi

Sharing economy

L’universo della sharing economy è in piena esplosione. Piattaforme come Uber, Airbnb e BlaBlaCar saranno protagoniste di una forte crescita in termini di fatturato che porterà l’intero comparto a incassare 20,4 miliardi di dollari entro il 2020. Il triplo rispetto ai 6,4 miliardi del 2015. ...

L’universo della sharing economy è in piena esplosione. Piattaforme come Uber, Airbnb e BlaBlaCar saranno protagoniste di una forte crescita in termini di fatturato che porterà l’intero comparto a incassare 20,4 miliardi di dollari entro il 2020. Il triplo rispetto ai 6,4 miliardi del 2015.

Secondo un whitepaper firmato da Juniper Research, al centro della diffusione ci saranno i mercati emergenti, oltre al consolidamento in mercati più maturi nonostante gli ostacoli che continueranno a incontrare in termini legali e fiscali.

Juniper stima una crescita, anche in Italia, che si allarga anche ad altri settori dopo trasporti e turismo, quali i servizi personali. L’esempio portato è TaskRabbit, che sposa le piccole necessità quotidiane con l’offerta di freelance (consegne, pulizie, accompagnamento e baby sitting). Anche in Italia abbiamo molte piattaforme simili già operative, da Helpling alle Cicogne, da Oilproject a Fluentify.

Senza contare quel segmento parallelo che è il food delivery. D’altronde gli stessi “colossi” del settore stanno diversificando la loro offerta per tentare di coprire anche questi nuovi ambiti: da Uber, che ha lanciato le consegne generiche di Uber Rush o quelle gastronomiche di Uber Eats, a colossi come General Motors che hanno lanciato piattaforme collaborative con cui hanno messo a punto diversi progetti.

Le sensazioni dei consumatori sembrerebbero confermare le indagini dei gruppi di consulenza e marketing. Una ricerca di Tnssul mercato italiano racconta che nel 2015 il loro utilizzo è cresciuto ancora. Il 25% degli italiani ha praticato o fruito di un servizio di questo genere (che fosse un appartamento in affitto, un giro in auto, un passaggio da una città all’altra o chissà cos’altro) mentre il 45% conosce ma non ha mai praticato. Anche se, all’interno di questo 45%, il 22% si dice propenso ad approfondire in futuro, il 18% ha bisogno di ulteriori informazioni e solo il 5% non pensa di sfruttarla.

Se avete un appartamento da affittare per brevi periodi, e avete paura delle truffe o semplicemente non avete abbastanza tempo da dedicare alla gestione, in Italia c’è chi gestisce il vostro appartamento per voi: si chiama Guesthero ed è un servizio completo di gestione per affitti a breve termine. In cambio di una percentuale sui guadagni gestisce completamente la vostra casa su Airbnb preoccupandosi del rapporto con agenzie e ospiti. E’ un’altra delle immense possibilità che l’era Airbnb offre a chi la sa cogliere.