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La storia delle sorelle Morgan

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La storia delle sorelle Morgan sembra uscita pari pari da un film dell'orrore. Scopriamo la macabra storia che le coinvolge.

Durante l’epoca vittoriana regnava la supestizione e il folclore. Le persone avevano difficoltà a metabolizzare la morte improvvisa e quotidiana dei loro cari. Questo era ancora più evidente durante l’epidemia di tubercolosi che sconvolse Londra nella seconda metà del XIX secolo.

L’epidemia di tubercolosi

La tubercolosi è presente fin dall’antichità spesso conosciuta come piaga bianca, tisi o morbo di Pott. Nel XIX secolo era conosciuta come Piaga bianca, ovvero male di vivere. Era considerata il male del secolo ma il senso comune percepiva chi soffriva di tubercolosi come in grado di accedere a una sensibilità nascosta. Inoltre, la lenta progressione della malattia permetteva al malato di mettere ordine nella propria vita e nei propri affari prima di morire. Venne sempre più associata alla purezza spirituale e molte donne, addirittura, rendevano il loro viso più bianco proprio per sembrare malate. Scopriamo le vicende che coinvolsero le sorelle Morgan.

La famiglia Morgan

La famiglia Morgan viveva in una casa isolata nella campagna londinese. Nella grande abitazione abitavano da quasi vent’anni una coppia con quattro figlie. Il padre era dedito al commercio di cavalli e l’attività era molto fiorente. L’epidemia di tubercolosi si diffuse rapidamente anche nelle campagne circostanti e non risparmiò neppure i membri della famiglia Morgan. Nel giro di poco tempo morirono il padre, la madre e due delle figlie. Sopravvissero soltanto due delle sorelle Morgan. Le due sorelle decisero di condurre una vita appartata e isolata dal resto del mondo.

Il 1861 per le sorelle Morgan

Il 1861 fu un anno decisivo per le sorelle Morgan. In quell’anno, infatti, la sorella maggiore morì improvvisamente in circostanze poche chiare. L’improvvisa solitudine e il forte dolore della sorella minore le impedirono di accettare la morte dell’unico membro che le era rimasto della famiglia. La mente della sorella minore perse lucidità. Aveva sempre ammirato la grande forza di volontà della sorella maggiore. Non poteva permettere che se ne andasse proprio ora. Come avrebbe potuto mantenerla in vita?

Il destino delle sorelle Morgan

La sorella minone decide, quindi, di tenere “in vita” la sorella maggiore defunta iniziando a nutrirla, vestirla e lavarla come se fosse ancora viva. Al comparire dei primi segni di decomposizione del corpo però deve affrontare il naturale decadimento dell’organismo. Sottopone quindi la sorella maggiore ad una serie dei bagni a base di arsenico e sali di zinco. Il tutto trattato poi con aceto e formalina per mantenere l’integrità del corpo e rallentare l’incedere del decadimento sul cadavere. La sorella minore ripetè questi bagni quotidianamente sulla sorella maggiore.

Questa sorta di mantenuta unità famigliare tra le due sorelle Morgan durò per oltre tre decenni. L’incantesimo si rompe quando alcuni funzionari del catasto giunti alla dimora dei Morgan per motivi burocratici scoprono l’accaduto. Nella dimora, oltre al cadavere mummificato della sorella maggiore, trovarono anche animali in avanzato stato di decomposizione oltre a sporcizia ovunque. Naturalmente l’evento fu denunciato alle autorità del luogo che affidarono la sorella minore ad una casa di cura per malati mentali. Da quel giorno non si ebbero più notizie delle sorelle Morgan.