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La Torre dello Ziro, i fantasmi della Duchessa Giovanna d’Amalfi e dei suoi due figli

La torre dello Ziro

La storia La cosiddetta Torre dello Ziro è una torre medievale nel comune di Scala, che si affaccia sulla città di Amalfi. Non si sa esattamente quando fu costruita: si ritiene possa essere una ricostruzione di una torre preesistente detta "Turris de Sancto Felice", eretta nel periodo del Ducat...

La storia

La cosiddetta Torre dello Ziro è una torre medievale nel comune di Scala, che si affaccia sulla città di Amalfi. Non si sa esattamente quando fu costruita: si ritiene possa essere una ricostruzione di una torre preesistente detta “Turris de Sancto Felice“, eretta nel periodo del Ducato di Amalfi e menzionata in un documento del 1151. Nel tempo ha subito diverse opere di restauro, come quello ordinato nel 1480 da Antonio Piccolomini d’Aragona, Duca di Amalfi, alla cui famiglia è legata una vicenda tragica che racconteremo tra poco. In seguito, sembra nel XVIII secolo, la struttura fu lasciata in abbandono. Solo nel 2006 sono ricominciate le opere di ristrutturazione.

I fantasmi della torre

In questo luogo aggirerebbero dei fantasmi: quelli della sfortunata Duchessa Giovanna (Napoli, 1477 – Amalfi, 1510), nata d’Aragona, nipote del Re di Napoli Ferrante I, e dei suoi figli. A 20 anni Giovanna andò sposa don Alfonso Todeschini Piccolomini (nipote di Papa Pio III), secondo duca di Amalfi, il quale morì poco dopo le nozze, lasciandola giovane vedova. Tempo dopo ella s’innamorò del suo segretario, Antonio Beccadelli da Bologna, il quale l’aveva aiutata nell’amministrazione dei suoi beni. Un matrimonio tra i due non sarebbe stato benvisto, data la loro differente condizione sociale, perciò si sposarono clandestinamente, e dalla loro unione nacquero due figli. Purtroppo, però, l’unione non poteva non essere scoperta: i fratelli di Giovanna, Carlo, Marchese di Gerace, e il Cardinale Luigi d’Aragona, fecero rinchiudere lei e i bambini nella torre e poi li fecero strangolare da un sicario, Daniele de Bosola, il quale poi uccise anche Antonio da Bologna, nonostante l’uomo fosse riuscito a fuggire a Milano. Si dice che anche oggi, dalla torre, si odano i lamenti di Giovanna e dei suoi bambini. La loro tragica vicenda ispirò numerose opere letterarie sia in Italia che all’esterno, come la tragedia La Duchessa di Amalfi del drammaturgo inglese John Webster (1580 circa – 1625 circa), contemporaneo di Shakespeare.

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