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Ladro ruba auto di una donna: bloccato grazie app telefono

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Un ladro che ha tentato di rapinare l'auto di una donna è stato individuato e fermato grazie all'applicazione installato nel telefonino della vittima.

Un ladro che ha tentato di rapinare l’auto di una donna di Nuoro è stato individuato e fermato grazie all’applicazione installato nel telefonino della vittima stessa.

Ladro bloccato grazie all’applicazione nel telefonino della vittima

Un malvivente ha tentato di rapinare l’auto di una donna a Nuoro. ma il malvivente è stato individuato e bloccato grazie all’applicazione che la vittima aveva installato all’interno del suo telefonino.

La donna si stava recando in piscina a Nuoro, ma mentre stava per parcheggiare un uomo le si è avvicinato e dopo averle puntato la pistola alla testa l’ha costretta a scendere dalla sua Renault, con la quale poi il rapinatore è subito fuggito.

Il veicolo su cui viaggiava il malvivente, però, è stato rintracciato dalla Polizia di Nuoro grazie al cellulare che la donna aveva dimenticato all’interno dell’auto. La donna, infatti, subito dopo l’aggressione subita, ha chiamato il 113 e ha comunicato agli agenti che sull’abitacolo rubato era presente ancora il suo cellulare, all’interno del quale era installata l’applicazione “Trova il mio Cellulare”.

Grazie dunque all’applicazione presente nel telefonino, la vettura è stata rintracciata e il rapinatore, descritto dalla donna come un uomo magro di 59 anni, con un cappellino calato in avanti per coprire il volto e con un accento sardo, è stato fermato.

Il precedente caso di rapina a Nuoro

Quello descritto in precedenza è stato solamente l’ultimo caso di rapina avvenuto negli ultimi tempi a Nuoro. Lo scorso 26 agosto, infatti, è stata messa a segno una rapina ai danni di un trentatreenne, cliente del chiosco situato sul belvedere della Solitudine.

In seguito ad una indagine svolta dalla Squadra Mobile di Nuoro, sono stati individuati i responsabili di quella rapina. Giovanni Bussa è stato colpito da una sanzione di obbligo di dimora, mentre in carcere è finito il figlio Giuseppe. Entrambi i colpevoli sono degli allevatori nuoresi.

In particolare, i due, insieme ad altre sei/sette persone non ancora identificate, avevano aggredito il ragazzo prima verbalmente e poi fisicamente con calci e pugni. Ma non è finita qui. non contenti, gli avevano anche rubato le chiavi della sua auto, fuggendo a bordo della vettura.

Subito gli agenti della Squadra Mobile hanno avviato le indagini. Giovanni Bussa era stato fermato poco dopo il fatto, ma il Gip non ha convalidato il provvedimento disponendo nei suoi confronti l’obbligo di dimora. Il figlio Giuseppe invece si era costituito il giorno successivo e attualmente si ritrova in carcere. Le indagini nel frattempo proseguono per individuare gli altri complici che hanno partecipato all’aggressione.