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Le fotografie
Queste foto rappresentano un documento straordinario su Auschwitz, un documento che oggi si trova presso il Museo Memoriale dell’Olocausto degli Stati Uniti (sigla in inglese USHMM) a Washington. Contiene 116 immagini – delle poche che si sono salvate della vita degli ufficiali tedeschi – scattate tra il maggio e il dicembre 1944 da Karl-Friedrich Höcker, aiutate del capo del campo di concentramento Richard Baer, e racconta appunto la vita, quanto mai idilliaca, dei gerarchi nazisti e delle loro famiglie nello stesso luogo in cui si consumava lo sterminio di almeno un milione di persone: soprattutto ebrei, come è noto, ma anche slavi, omosessuali, polacchi, rumeni, rom, sinti e prigionieri di guerra russi – ricordiamo che sarebbe stata poi l’Armata Rossa ad aprire i cancelli di Auschwitz il 27 gennaio del 1945: questa data è oggi Giorno della Memoria, decretato dalle Nazioni Unite –. All’album è stato dato il nome dell’ex gerarca nazista che l’ha realizzato.
La foto principale, per esempio, mostra ufficiali ed ausiliarie nazisti che passano ridendo su un ponticello e un altro nazista che suona la fisarmonica.
Un’altra immagine mostra invece Höcker insieme a Baer il 21 giugno del 1944.
In un’altra immagine ancora si vedono sorridenti aiutanti di campo SS (Helferinnen), sedute su una staccionata mentre Höcker, anche lui con un sorriso stampato in faccia e in maniche di camicia, offre loro mirtilli sulle note di una fisarmonica.
Quest’altra è del ritiro montano di Solahütte, paradiso di relax per i nazisti, mentre ovviamente i prigionieri di Auschwitz non ebbero requie, quasi tutti fino alla morte.
Nella foto in basso ci sono gli ufficiali si rilassano con quelli che si presumono essere le loro mogli e i loro bambini sulle sdraio fuori dal resort di Solahütte.
Quest’altra è la foto di alcuni ufficiali nazisti tra cui, all’estrema sinistra, il Dottor Josef Mengele, oggi soprannominato “l’Angelo della Morte” o con nomi simili per i suoi esperimenti sui prigionieri fino ad ucciderli. L’Album Höcker è l’unico dove si vede il medico nazista al campo.
Poi sono raccolte altre scene di relax a Solahütte, compresa un’esibizione canterina anti-stress per i militari.
Qui le ausiliarie che mangiano mirtilli sedute sulla staccionata con ancora un “fisarmonicista” che suona.
Il ritorno in pullman da Solahütte.
La foto di un’esercitazione di Höcker al poligono con altri membri dell’SS e una con solo lui che indossa l’uniforme estiva.
Un’altra foto di Höcker che accende le candele di un grande Albero di Natale – Natale 1944 -.
La foto di un evento ufficiale
La foto dell’apertura dell’ospedale ad Auschwitz dove operavano Mengele ed altri.
Quella degli ufficiali che arrivano per l’inaugurazione della struttura.
La visita ad una miniera di carbone vicina.
Poi anche la foto di Höcker che accarezza sorridente il suo cane Favorit, ovviamente un pastore tedesco – come Blondi, quella di Hitler -.
La carrellata di immagini continua con bevute in compagnia tra nazisti e altre attività al campo.
I commenti
Le foto sono raggelanti proprio per la serenità in cui vivevano i responsabili dello sterminio nazista: “Queste fotografie mostrano in modo evidente la soddisfazione degli ufficiali, mentre supervisionavano un mondo di sofferenza inimmaginabile, ed offrono una prospettiva importante sulla psicologia di coloro che perpetrarono il genocidio”, spiega Sara Bloomfield, direttrice del museo dove si trova l’Album Höcker. Le fa eco la direttrice della collezione in questione, Judith Cohen, che osserva: “Non ci sono fotografie che descrivono nulla di abominevole, ed è proprio questo che le rende così orribili”.
Höcker prima e dopo Auschwitz
Karl Höcker, dopo aver lavorato come apprendista in banca, nel 1933, a 22 anni, entrò nel partito nazionalsocialista, per il quale “lavorò” fino alla fine, nel 1945. Dopo la guerra venne arrestato e condannato ad un campo di lavoro in Gran Bretagna, ma poi fu liberato e inspiegabilmente fu reintegrato nella stessa banca.
Fu imputato nel cosiddetto Processo di Francoforte tra il 1963 e il 1965 e poi condannato a 7 anni per quanto era stato perpetrato ad Auschwitz, ma venne rilasciato nel 1970, meno di 5 anni dopo: tornò allora nuovamente a lavorare in banca, come capo cassiere, e questa volta fino alla pensione. Processato a Bielefeld nel 1989 per aver ordinato ad una ditta di Amburgo chiamata Tesch & Stabenow, un particolare tipo di gas letale, lo Zyklon B, utilizzato ad Auschwitz, venne condannato a 4 anni di carcere. Morì nel 2000 all’età di 88 anni nel suo letto, circondato dall’affetto dei suoi cari.